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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Mehmeti si presenta: “Ibra un grande Un modello come Milito e Inzaghi”

L'attaccante svedese proveniente dal Malmoe: "In Italia tanti grandi giocatori, ma è inutile fare paragoni. Io sono pronto per giocare anche col Napoli sia da punta che da ala, deciderà il mister"

Ibrahimovic, ma anche Milito e Inzaghi. Per capire chi è Agon Mehmeti, 22 anni, nuovo attaccante del Palermo, per adesso bisogna guardare ai suoi modelli. Poi sarà il campo a dire se l'ex Malmoe è l'ennesimo affare di Zamparini o un flop in stile De Melo.

I PARAGONI. Per la verità, il giovane svedese, originario del Kosovo, tiene ben saldi i piedi per terra alla conferenza stampa di presentazione a Boccadifalco. "Ibra? E' un grande giocatore e mi ispiro al suo gioco, ma non mi paragono a lui perché abbiamo qualità diverse, l'unico punto in comune e aver giocato nel Malmoe". Ma la stella rossonera non è l'unico calciatore che stuzzica Mehmeti in Italia. "In serie A mi piacciono Milito e Inzaghi, giocatori molto intelligenti".

ENTRA E SEGNA. Mehmeti si porta dalla terra scandinava il soprannome di "Super-Sub". "Mi chiamano così perché ho segnato diversi gol entrando dalla panchina. Però questo soprannome non mi piace molto, a me piace far gol in qualsiasi modo possa esso accadere". Normale che a 22 anni, lo svedese voglia ritagliarsi uno spazio importante, magari sfruttando anche le sue caratteristiche da jolly d'attacco. "Sono un attaccante a 360 gradi - spiega - e ho giocato pure da ala".

"SONO PRONTO". Vuol giocare Mehmeti, magari sin da subito, domenica contro il Napoli, vista l'emergenza che Mutti ha in attacco. "Non ho nessun timore in merito - afferma l'attaccante - posso giocare sia da mediano che da punta: deciderà il mister". Col tecnico tra l'altro, per quel poco, che hanno vissuto insieme, si è già instaurato un buon rapporto. "Parlo un po’ italiano - dice Mehmeti - e seguo già le direttive del mister che mi aiuta molto per poter diventare un giocatore migliore".

"AIUTARE IL PALERMO". Per il resto, il numero 24 ("Una scelta che non ha nessun significato particolare, il mio numero è l'11", dice Agon), non fa proclami. "Spero soltanto di aiutare la squadra a crescere, per me essere qui è già un sogno e ringrazio il presidente che mi ha portato qui. Nazionale? Potrei indossare la maglia della Svezia o dell'Albania, ma spero di poter giocare con la prima, quella di una nazione che mi ha dato tanto".

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