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Miccoli: "Il record un sogno avverato Adesso basta straparlare su di me"

L'attaccante salentino dopo aver battuto il primato di Radice torna a parlare con la stampa: "Su di me se ne dicono tante. Nel cuore un gol contro la Juve, orgoglioso di aver sbagliato il rigore col Bari"

Sessantaquattro gol in maglia rosanero, il record e tanti sassolini da togliersi dalle scarpe. Riecco Fabrizio Miccoli davanti ai microfoni, dopo cinque mesi passati a parlare solo attraverso Facebook. "Dopo la doppietta all'andata con l'Inter - spiega il numero 10 in conferenza stampa a Boccadifalco - si è parlato solo ed esclusivamente della mia amicizia con Mauro, un ragazzo della mia età, incensurato e che mi è sempre trattato bene". Mauro è Mauro Lauricella, figlio del boss Antonino Lauricella, detto Scintilluni, quest'ultimo arrestato proprio a due giorni di distanza dalla partita vinta dai rosa per 4-3 contro i nerazzurri.

"SU DI ME SE NE DICONO TANTE". Un girone dopo Miccoli si presenta davanti ai taccuini ("Ma solo perché mi ha convinto l'ufficio stampa", precisa). Orgoglioso sì per aver battuto il primato di Radice. "Era quello che sognavo da quando sono qui e ora ho la possibilità di migliorarlo ancora". Ma non troppo sorridente. "Sono uno dei pochi giocatori che deve sempre dimostrare qualcosa. Su di me ne sono state dette tante, ma son troppo forte mentalmente per abbattermi". Bravo di testa, ma anche sul campo perché lo score parla chiaro.

IL GOL DEL CUORE CONTRO LA JUVE. Dalla doppietta a Livorno nel settembre nel 2007 alla tripletta di mercoledì sera a San Siro, tante emozioni, ma una su tutte. "Il gol contro la Juve a Torino, quando abbiamo vinto 2-0, è il più bello e anche quello che porterò nel cuore per sempre".

ORGOGLIOSO DI UN RIGORE SBAGLIATO. C'è però anche un gol fallito tra i ricordi più dolci del salentino. "A distanza di mesi, e dopo aver saputo quello che c'era dietro - spiega - sono orgoglioso di aver sbagliato il rigore col Bari". Non segnando, infatti, Miccoli fece andare in fumo la presunta combine orchestrata da alcuni giocatori biancorossi.

RINGRAZIAMENTI E RIMPIANTI. L'attaccante ha pochi rimpianti. "Ognuno ha quel che si merita, ma la finale dell'Olimpico è una partita che difficilmente dimenticherò perché ci tenevo a giocare dall'inizio. E poi quei 20 minuti finali contro la Samp che valevano il quarto posto, quando uscii per infortunio". Tante invece le persone da ringraziare per il record. "Tutti i miei compagni che hanno giocato con me in questo periodo, ma in particolare uno come Migliaccio che mi tiene sempre sul pezzo anche nei momenti più difficili. E poi tutti gli allenatori, ne cambiamo almeno tre all'anno ma mi son trovato con tutti bene".

L'ORA DEI PREMI. E adesso si avvicina il momento di raccogliere i frutti per il bomber, a quota nove gol in campionato, che ha due scommesse in sospeso. "A dieci reti - continua Miccoli - il presidente mi ha promesso un regalo, ma mi ha già detto che me lo farà comunque. E poi con lo sponsor che con dodici gol disegnerà un'auto con colori da me suggeriti e la venderà, dando il ricavato in beneficienza. Ma ci parlerò perché ne voglio una pure io".  Ma il vero premio sarebbe un contratto per chiudere la carriera in rosanero. "Ho ancora un altro anno non è un problema adesso e il Palermo avrà la priorità assoluta".
 

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