E’convinto di poter giocare in tutti ruoli del centrocampo, anche da regista. Ha tanta voglia di battere la Fiorentina Afriyie Acquah, ma non dimentica l’allenatore che lo ha lanciato in serie A. “Sono molto contento di incontrare Delio Rossi – afferma il ghanese - lo stimo molto e mi ha dato la possibilità di giocare nella massima serie italiana. Ricordo che quando avevo 18 anni mi allenavo con la Primavera e Rossi mi ha fatto esordire. Non lo dimenticherò mai. Lui mi ha dato tanto e conservo un grande ricordo di lui”.

Immigrati incontrano Acquah Foto Sicilia/PalermoToday

Se Rossi è stato un maestro, Zamparini è stato come un secondo padre per Acquah. “Quando giocavo nella Primavera Zamparini – racconta - mi vide giocare e mi disse che se avessi continuato così sarei arrivato alla prima squadra, è davvero un secondo padre per me”.
Schietto e sincero. Così come quando gli chiedono del ruolo che preferisce. “Io in cabina di regia? Rossi mi ha già schierato in quel ruolo – risponde il ghanese - quando ho iniziato a giocare per la prima squadra e sono convinto di poterlo fare se il mister me lo chiede, però mi fa piacere giocare a destra, imparare a giocare da mezzala destra mi rende un giocatore più completo e ne sono ben felice. Prima di arrivare al Palermo facevo il trequartista, quindi penso che la visione di gioco non mi manca, posso giocare anche nel ruolo di regista secondo me”.

E prima della conferenza Acquah è stato protagonista di un piccolo siparietto con due fans di un centro di accoglienza di Piana degli albanesi. I due, un ragazzo ghanese e uno della Guinea, hanno scambiato qualche battuta (e scattato qualche foto) con il centrocampista rosanero. “Bisognerebbe facilitare gli ingressi in Italia”, ha detto Acquah commentando la situazione degli extracomunitari nel nostro Paese.