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Il sogno della serie A tra proteste e indagini, Tedino: "I ragazzi hanno voglia di riscatto"

Non appare scoraggiato l'allenatore a 8 giorni dalla sfida di Coppa Italia: "Dobbiamo essere forti e remare verso un unico obiettivo". Poi fa il punto sulla rosa a disposizione: "Murawski mi ha sorpreso molto. Dopo la partenza di Goldaniga bisogna puntellare la difesa”

Lottare nel mezzo della tempesta sognando l’arcobaleno. Quando Bruno Tedino ha accettato l’offerta del presidente Maurizio Zamparini di mettersi in gioco a Palermo era sicuramente consapevole delle tante avversità che avrebbe trovato all’inizio della sua nuova avventura. Una strada tortuosa e per di più in salita, ma che dopo dieci giorni di ritiro sembrava poter essere un po’ più pianeggiante. La contestazione dei tifosi, però, ha spiazzato sia il tecnico rosanero che tutta la squadra.

"Capisco benissimo l’umore dei nostri tifosi - ha detto Tedino in conferenza stampa - ma noi abbiamo solo una possibilità per farli ricredere e dunque non possiamo assolutamente farci distrarre da queste cose. Dobbiamo estraniarci da quello che non ci riguarda, il nostro dovere è dare il massimo per questi colori. Certo - continua il tecnico rosanero - è normale che sarebbe stato più bello se ci fosse stato entusiasmo invece di 500 tifosi che ci contestano. Secondo me bisogna essere un gruppo forte e che rema verso un unico obiettivo: la serie A. Vengo dalla strada e non mi hanno mai regalato nulla, abbiamo il dovere di dare il massimo. Noi allenatori siamo legati soprattutto ai risultati ma vogliamo arrivarci con un bel calcio e sono convinto che ci riuscirò anche per la voglia che mi trasmettono tutti i miei calciatori".

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Dalla contestazione al campo di gioco. Il Palermo domani alle ore 17.30 sarà impegnato in un’amichevole contro la formazione dilettantistica locale del Monreale e mister Tedino avrà così la possibilità di rodare per la prima volta il neo acquisto Murawski. "Mi ha sorpreso molto. Ho notato che senza palla si muove davvero bene e sono sicuro che si rivelerà un giocatore molto duttile. Sono contento dei nuovi acquisti - ha confessato Tedino - Coronado ad esempio è uno di quei giocatori che possiede delle caratteristiche particolari. Per noi è come se fosse un giocatore internazionale in grado di ricoprire più ruoli in più parti del campo".

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Il Palermo nella giornata di ieri ha ufficialmente salutato Edoardo Goldaniga passato al Sassuolo per circa 4 milioni di euro. Dopo il trasferimento del difensore 23enne Tedino ha dichiarato: "Sicuramente abbiamo qualche difficoltà numerica perché dopo aver perso Ingegneri, che si è infortunato durante il ritiro, abbiamo perso anche Goldaniga. Il reparto difensivo dovrà essere assolutamente puntellato. Stiamo lavorando insieme al direttore sportivo Fabio Lupo per cercare di colmare queste lacune. A centrocampo, invece, siamo messi bene, con giocatori che hanno caratteristiche complementari. L’idea sarebbe quella di fare un calcio senza un regista puro. Il leader assoluto deve essere il gioco. In attacco siamo in molti e quindi dovrò fare delle scelte, ancora, però - confessa Tedino - non è il momento decisivo per farle. I ragazzi hanno voglia di riscatto, chi arriva deve avere il giusto entusiasmo da contagiare. Dopo il ritiro ho capito che i miei calciatori non sono menefreghisti, anzi hanno davvero a cuore il Palermo. In questo momento stiamo lavorando per far capire alla città che faremo di tutto per renderli orgogliosi di questo gruppo. A breve inizieranno le partite ufficiali e credo che per noi sia meglio così".

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Tedino sa bene che per raggiungere la serie A il Palermo dovrà affidarsi ai gol di Ilija Nestorovski. L’attaccante macedone, però, non potrà certamente essere l’unica arma segreta del club rosanero. "Nesto non può fare 25 gol da solo, negli ultimi 30 metri dovrà fare qualcosa di diverso rispetto lo scorso anno e attaccare sempre più la linea. Anche perché non sarà solo: sono molto soddisfatto di Trajkovski, ha delle caratteristiche tecniche e fisiche incredibili e in questa categoria è un giocatore che può fare tanti gol. Però piuttosto che guardare ai singoli dobbiamo guardare al gruppo. Non è un caso che il Napoli - conclude - che per me gioca il miglior calcio, vada in gol con tanti giocatori e non sempre con i soliti".

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