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Dopo Sorrentino anche Nocerino dice basta al calcio giocato: "Farò l'allenatore"

All'età di 34 anni il centrocampista napoletano, 106 presenze e 6 gol col Palermo, ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo. L'annuncio sul proprio account Instagram: "Decisione sofferta, ma ponderata". Il messaggio della società rosanero: "In bocca al lupo guerriero"

Dopo Sorrentino, anche Nocerino dice “addio” al calcio giocato. Ma il “guerriero”, che in maglia rosa ha combattuto più di 100 battaglie, fra cui anche la finale di Coppa Italia contro l'Inter a Roma, ha già deciso cosa vorrà fare da “grande”: “Vestirò i panni dell’allenatore – ha confessato il calciatore 34enne in un lungo messaggio pubblicato sul proprio account Instagram  – una sfida bella, nuova, difficile, ma stimolante”. Non si è fatta attendere la controrisposta del club rosa: “In bocca al lupo per la tua nuova avventura da allenatore, guerriero”, ha scritto il Palermo su Instagram postando una foto di Nocerino con addosso la maglia rosanero. Quest'estate il centrocampista era stato accostato al nuovo Palermo di Mirri ripartito dopo il fallimento.

Il suo destino si intrecciò con quello di Amauri, che nell’estate del 2008 fu ceduto alla Juve dopo aver stregato l’Italia a suon di gol d’alta classe. Sei gol in 106 presenze dal 2008 al 2011 e tanti assist per Nocerino in maglia rosa: uno di quei giocatori che dalle parti di viale del Fante ha lasciato sicuramente un ricordo indelebile, così come indelebile resta il suo improvviso passaggio al Milan a ridosso del gong finale del calciomercato per una cifra irrisoria di soli 500 mila euro. Delle sue 10 reti in maglia rossonera e di quel legame in campo col campionissimo Ibrahimovic se ne parla ancora oggi.

 “E' arrivato il momento di dire addio al mio grande e unico amico, il calcio – scrive Nocerino su Instagram – una decisione sofferta ma ponderata. La mia soddisfazione è aver realizzato il sogno di mio padre che poi è diventato anche il mio. Volevo ringraziare i miei genitori e le mie sorelle che con il loro sacrificio e il loro amore mi hanno aiutato a diventare quello che sono, mia moglie, la mia roccia, e i miei figli che amo più della mia vita. Un ringraziamento va alle società dove ho giocato, agli allenatori che ho avuto, ai compagni di squadra dai quali ho imparato tantissimo e ai tifosi che con il loro supporto e il loro amore verso il giocatore, e soprattutto l’uomo, mi hanno portato sempre a dare qualcosa in più. Ho deciso di affrontare una nuova sfida, quella dell’allenatore. Una sfida bella, nuova, difficile ma che troverà in me lo stesso spirito, passione, amore e professionalità che ho avuto da calciatore”.

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