Quando toponomastica e ortografia "creativa" si uniscono
In una traversa di via dei Carrettieri si incontra un vicolo che prende nome dall'attività che vi si svolgeva, quella dei lavoratori del marmo, i marmorai. Fuori dalle mura della città, esisteva anche un altro luogo preposto al loro lavoro, piazza de' Marmi, oggi piazza Nicolò Turrisi. L'insegna del vicolo dei Marmorai, realizzata in modo piuttosto naif, compare su un frammento di intonaco, con una L al posto della R che ci fa sorridere: che vi si sia insediata una folta comunità cinese? E almeno il vicolo è riconoscibile, col suo nome scritto alla buona e il suo errore. In molte altre vie del centro storico che ricordano antichi mestieri non c'è nessuna indicazione dei loro nomi, ad esempio in via dei Frangiai, in via dei Coltellieri, in via dei Cassari, tanto per segnalarne alcune. In queste vie non c'è un'insegna, una targa, un cartello, uno stencil, una pennellata di colore... nulla che le indichi e permetta di individuarle.