In periferia si muore ogni giorno
Riceviamo e pubblichiamo
In periferia si muore ogni giorno. La costituzione sancisce che tutti i cittadini sono e devono godere degli stessi diritti, questo non è vero. Chi nasce al sud, chi cresce in periferia matura la consapevolezza che qualcosa alla nascita gli è stato negato. Gli è stato negato il diritto di vivere una vita normale, una vita fatta di opportunità fatta di libere scelte. Chi cresce in periferia, sviluppa immediatamente degli anticorpi che poi con il tempo diventano spesso anti-vita. Non puoi’ apprezzare i colori, gli odori, le forme perfette, la gentilezza, l’eleganza, la cortesia, la cultura, la legalità, l’amore, la correttezza, la moralità, il senso civico, se ti è stata negata la possibilità di apprezzarli e di riconoscerli. Qualcuno potrebbe dire non possiamo fare di tutta un’erba un fascio è vero, ma di quel fascio che giornalmente vive soltanto per sentire la sofferenza e la pesantezza del proprio quotidiano, è sempre giusto parlare. Chi vive qui da Noi allo Sperone-Brancaccio-Corso dei Mille, è parte di un copione già scritto.
Un libro illustrato in bianco e nero, dove le immagini che si susseguono sono sempre le stesse. Da questo libro si odono le urla dei personaggi, sono tutti protagonisti non c’è distinzione tra loro, vittime e carnefici allo stesso tempo. Tutti raccontano la stessa storia; degrado, disagio sociale, povertà e violenza. In pochi parlano di riscatto o di opportunità. Tutti dobbiamo essere messi nelle condizioni di poter concorrere al grande gioco della vita, nessuno escluso. No, non si può morire perché si è dentro il libro sbagliato.
Di ieri la notizia del suicidio di un 38enne. Io non so il nome di questo uomo, probabilmente lo conoscevo non lo so ma non si può morire per una mancata opportunità. Qui in periferia c’è chi non ha il tempo di annoiarsi, per sopravvivere devi lottare e spesso con strumenti poco adatti forse anche poco legali, ma se non vuoi essere schiacciato dal sistema devi lottare. Un’ultima osservazione, una domanda alla quale ho sempre dato una risposta, ma le cose possono cambiare? Con la volontà e l’onestà di chi ci amministra SI. Non si può e non si deve morire così. Le mie più sentite condoglianze alla famiglia, mi dispiace molto.