Il Real Parco della Favorita, lo splendore degli abusi
Il campo Rom ubicato nel Parco della Favorita, Riserva Naturale Orientata Regionale "Monte Pellegrino" istituita dalla Regione Siciliana nel 1995, sorto in una zona già sede di impianti sportivi, ha scatenato da tanti anni discussioni e polemiche per gravi problemi procurati al nostro già disastrato Parco. L'area, infatti, è stata trasformata in una baraccopoli abusiva, immersa in una palude di spazzatura e liquami, come documentano le foto.
Sono tanti gli aspetti critici che preoccupano i cittadini attenti, che hanno a cuore questo polmone verde avviato ad un inesorabile declino. Cerchiamo di fare il punto della situazione. Come cittadini non possiamo tollerare l'occupazione abusiva di un importante e strategica area pubblica, che potrebbe essere destinata alle attività sportive e di turismo. Quest'area è stata anche cementificata abusivamente, sporcata e deturpata da una comunità estranea che vive fuori da ogni regola e che non si è integrata con la città in cui si è insediata stabilmente. E' stata anche segnalata più volte la bruciatura di sostanze tossiche, che inquinano l'aria e provocano forte tensioni con i residenti.
Come essere umani non possiamo tollerare lo spettacolo di uomini, donne e bambini che vivono in condizioni igienico-sanitarie disastrose. E' pur vero che questa comunità respinge chi cerca di interferire con abitudini o cerca di documentare il degrado in cui sopravvive. Ma questo non può giustificare la totale assenza di interventi volti a migliorare la situazione. Come contribuenti ed elettori dobbiamo pretendere di sapere, da chi ci amministra, quali provvedimenti siano stati adottati dopo il proclama pubblico del 7 maggio scorso del nostro Sindaco " Basta con i campi Rom, li chiudiamo".
In quell'occasione, una visita istituzionale al campo Rom della Favorita, fu pure annunciata una pulizia straordinaria delle zona, l'abbattimento delle capanne fatiscenti e la riqualificazione dell'intera area. Come al solito...tutte parole al vento! Non possiamo pretendere, come fa qualche cittadino "politicamente corretto", di regalare ai Rom case e sussidi, utilizzando le già esigue risorse pubbliche, che verrebbero sottratte alle necessità di una città in affanno.
Ma non possono nemmeno abbandonare degli esseri umani in un ambiente insalubre, con il rischio concreto di contrarre serie malattie. L'Amministrazione può e deve intervenire, come é stato fatto, per esempio, dal Comune di Asti, che ha approvato, fin dal 2000, un regolamento per le aree attrezzate dei nomadi. Sono state stabilite delle regole ed imposto il pagamento di un canone, quasi simbolico, per favorire un minimo di ordine e legalità nelle comunità straniere che si insediano stabilmente nelle aree urbane, incentivandone così l'integrazione.
In cambio di servizi dal Comune ( servizi igienici, acqua , luce) i Rom si impegnano a pagare i consumi, a far frequentare la scuola i figli, a non praticare l'accattonaggio, a non costruire edifici abusivi, In caso di inosservanza, si revoca l'assegnazione delle aree attrezzate. Sembra fantascienza, ma é l'unica strada percorribile, l'unica alternativa civile e responsabile per risolvere un problema che fino ad oggi ha scatenato solo polemiche e proteste da parte dei cittadini e solo proclami da parte dei nostri Amministratori.