Quel palazzetto maledetto...
La storia del Palazzetto dell port è emblematica, in quanto racchiude in sé il peggio del malgoverno siciliano, e palermitano in particolare.
Dal 2008 l'impianto è stato abbandonato a se stesso. Doveva rappresentare il fiore all'occhiello per gli amanti dello sport e punto di aggregazione per tanti giovani. Ma è bastata una bufera di vento un pò più intensa del solito a far venir fuori le magagne, a dimostrare che la struttura era in realtà fragile castello di carte. Si sono staccati parecchi pannelli, il tetto è parzialmente crollato, l'edificio reso inagibile. In una città normale i nostri Amministratori cosa avrebbero dovuto fare ? Sicuramente attivarsi immediatamente, sia per riparare i danni, sia per individuare e punire severamente, addebitando loro le spese per il ripristino, i responsabili del danno. Responsabile non è certamente il maltempo, e quindi non si può addebitare ad Eolo " dio dei venti" un disastro sproporzionato all'entità dell'evento atmosferico.
I responsabili sono probabilmente da ricercare fra coloro i quali hanno realizzato l'opera e fra chi hanno controllato e certificato che è stata realizzata a regola d'arte, ricordiamocelo sempre, con soldi della Collettività. Invece cosa è stato fatto? Si è chiuso il Palazzetto, lo si è abbandonato nelle mani dei vandali, che lo hanno derubato di tutto quello che poteva essere asportato, infissi compresi e che hanno incendiato e vandalizzato quel che rimaneva. La nostra classe politica si è dimostrata, ancora una volta, inadeguata a gestire la situazione che, ripeto é il paradigma della situazione dell'intera città. I nostri politici hanno fatto tanti proclami, hanno previsto di utilizzare fondi per la manutenzione entro il 2014 e non hanno concretizzato nulla, con la complicità del Governo centrale, che non hanno autorizzato lo sblocco dei fondi Fas, lo stanziamento di tre milioni di euro. Bisogna chiedersi come mai a Roma non abbia autorizzato l'utilizzo di soldi già stanziati, probabilmente perchè l'autorizzazione all'esecuzione delle opere non è stato correttamente seguito da chi di dovere. E tutto resta allo statu quo, confermando l'inerzia e l'insipienza dei nostri amministratori che non hanno nemmeno provveduto a denunciare il danno all'assicurazione.
Adesso leggo che per riparare il Palazzetto si è deciso di contrarre un mutuo per reperire i fondi necessari alla sistemazione della struttura, mutuo che dovrà essere rimborsato, con i relativi interessi, utilizzando denaro pubblico. Non è giusto che a pagare siano ancora una volta i Cittadini e no i reali responsabili, che sono, ribadisco, da ricercare anche fra coloro che non hanno vigilato sulla corretta esecuzione dei lavori.