"Io, emigrato, prima facevo a botte per la mia terra: ora mi vergogno"
Riceviamo e pubblichiamo:
Mi chiamo Giovanni, ho 27 anni e sono palermitano. Da circa 3 anni ho lasciato la mia terra, che tanto amavo ma che tanto adesso odio, per andare all'estero. Fino a qualche tempo fa quando sentivo parlare male della Sicilia o di Palermo, spesso da quelli del nord, litigavo facevo a botte pur di difendere la mia terra. Adesso invece mi vergogno anche a dire si essere palermitano o italiano. Siamo diventati gli zimbelli del mondo intero. Qui in Germania quando dico di essere italiano sapete con quale parole, il mondo intero, ci identifica? Mafia, bunga bunga, spaghetti, mare.
Tutti gli stati del mondo ci invidiano per il nostro cibo per le nostre spiagge, ma ci deridono perché dicono che senso ha distruggere casa vostra, ma perché la sporcate in questa maniera. Come mai non avete cura di ciò che potrebbe farvi fruttare soldi. Poi mi chiedono come mai i vostri lidi i vostri ristoranti i vostri villaggi turistici sono i più cari al mondo? Sotto casa mia vive una coppia di pensionati che mi dicono sempre che circa 15 20 anni fa venivano spesso in Sicilia e nel sud perché amano il nostro mare il nostro cibo, ma da 5 10 anni a questa parte non vengono più perché trovano tutto più caro tutto nel degrado tutto distrutto e si amareggiano molto perché loro amavano questa terra.
Pensate come mi sento io quando mi parlano in questa maniera, amareggiato no deluso e arrabbiato tanto. Sono molto contento della scelta che ho fatto di fuggire da questa terra (tutta l'Italia) priva di possibilità e di speranza per noi giovani. Torno in Italia solo per i parenti che ho. Le ferie le faccio all'estero, dove le persone amano la propria terra e la rispettano. Non capisci perché all'estero le cose possono funzionare e li no. Perché dove vivo io non c'è immondizia per le strade, perché qui le tasse hanno cifre più basse? Non diamo sempre la colpa allo Stato.
Perché se tutti pagassero le tasse forse le tasse saebbero più basse, se quando vediamo qualcuno gettare della carta per terra ognuno di noi fermasse l'individuo richiamandolo a una maggiore pulizia forse la città sarebbe più pulita (ma questo non viene fatto perché altrimenti sei uno sbirro). Qui se ti permetto a gettare carta per terra e qualcuno ti vede ti fa prendere la multa... e non viene chiamato sbirro. Il sindaco Orlando cerca di creare per Palermo, ma purtroppo i palermitani hanno l'inciviltà nel sangue e si sentono in dovere di distruggere. Padre Pino Puglisi diceva: "Se ognuno fa qualcosa allora si può fare tanto".
Saluti e spero che qualcosa cambi
Giovanni Sagnibene