Lavoratore della Reset scrive a Orlando: "Quanto vale la parola di un sindaco?"
Egregio Professore, le scrivo questa nota precisandole che fin dal lontano 1982, in ogni competizione elettorale ho sempre affidato la mia preferenza al simbolo di partito o movimento dove Lei svolgeva un ruolo politico. Lo ho fatto con stima nei suoi riguardi, e da inguaribile sognatore quale sono ancora oggi, senza mai chiedere ne ottenere nulla in cambio , solo ed esclusivamente perché fermamente convinto dalle sue enunciazioni di principio in materia di diritto trasparenza e legalità. Lo ho fatto in quanto fermamente convinto che dietro il suo modo di intendere la azione politica esistesse davvero quanto da lei enunciato in termini di principi sia nei comizi che nelle manifestazioni politiche oltre alle comparsate televisive a differenza di altri protagonisti dell’agone politico. Alla luce di quanto sopra evidenziato ieri sera (in un momento di profondo sconforto per il mio status di Padre, Nonno, Marito ma anche e soprattutto lavoratore dipendente di una azienda da lei fortemente voluta quale la RESET) mi sono convinto a cercare, utilizzando i motori di ricerca sul web, l'esatta definizione di un termine a lei certamente caro sia nel recente passato che nell’ambito di tutta la sua storia politica.
La mia ricerca era ed è semplice: Cosa si cela davvero dentro il concetto di diritto? Lei ad esempio annuncia da tempo la necessità di salvaguardare i diritti “umani “ (pensiero che personalmente non solo condivido ma utilizzo e propagando in ogni mia azione quotidiana ). Lei nel corso di tutta la sua storia politica e personale ha sempre dichiarato di volere promuovere la “normalizzazione” nelle azioni quotidiane del rispetto dello stato di diritto ( oltre che della trasparenza amministrativa e legale ). Eppure leggendo sul web il significato di questo termine (significato certamente vasto…e prolisso di sfaccettature ) non sono riuscito a trovare traccia nella spiegazione del termine “diritto" della possibilità di non utilizzarlo o non rispettarne i principi , negli accordi sindacali sottoscritti di proprio pugno. Accordi, le voglio sommessamente ricordare, da lei assunti nella veste di primo cittadino della nostra Palermo con 1.400 lavoratori che pagano il conto da soli per le pessime gestioni della politica di una azienda fatta fallire (la GESIP) e di quella fatta nascere (la RESET) con il suo impegno più volte ripetuto e pubblicamente manifestato di voler attraverso questa sua nuova creatura “restituire un futuro dignitoso ai lavoratori".
Allora le domande che voglio farle in maniera diretta sono semplicemente queste: Per il professore di diritto e sindaco di Palermo Leoluca Orlando è dignitoso fare vivere dei dipendenti di una sua azienda con un salario mensile al di sotto del reddito di cittadinanza? Per il professore di diritto sindaco di Palermo Leoluca Orlando esistono diritti inviolabili e diritti violabili? Per il professore di diritto e sindaco di Palermo Leoluca Orlando esiste la necessità di rispettare i crismi della legalità nelle azioni amministrative quotidiane solo quando si deve ricevere un applauso in piazza o in Tv salvo poi dimenticarsene quando si sottoscrive un documento contrattuale che giuridicamente ( lo abbiamo imparato anche da lei ) impegna le parti firmatarie al rispetto delle obbligazioni assunte? Per il professore di diritto e sindaco di Palermo Leoluca Orlando, come può essere definito pubblicamente un uomo che rappresenta la massima istituzione cittadina che nei fatti disattende gli impegni formalmente assunti nei riguardi di 1.400 lavoratori e che rinvia da oramai 5 anni il rispetto di quanto sottoscritto riguardo il riportare a salari dignitosi i dipendent , ad avvio della prima sindacatura?
Capisco di essere soltanto “uno dei suoi 700.000 concittadini“, ma credo che una sua autorevole risposta la mia vita lavorativa alle dipendenze di società pressoché da sempre da lei guidate la meriterei. Non fosse altro che per convincermi definitivamente su quello che per lei significhi davvero il termine diritto (in materia giuridica ) e di cosa voglia dire “Tutela dei diritti“ per chi per oltre trenta anni ha fatto il sindaco di questa città …anche per colpa mia . Franco Piero Giannotta