Istallazione cassonetti per la raccolta indumenti.... ad abundatiam
Da qualche settimana si è assistito al proliferare di cassonetti per vestiti usati, posizionati in tutte le zone della città. A prima vista sembrano dei normali contenitori, con tanto di indicazioni generiche sulle modalità di conferimento degli indumenti e, visto l'aumento del loro numero in ogni luogo, ci si chiede se tutto ciò sia regolare.
Si trovano accanto ai cassonetti della spazzatura, alle fermate dei bus, sui marciapiedi, raccanto alle campane per la raccolta differenziata. Questi contenitori diminuiscono sensibilmente la transitabilità dei marciapiedi, rendono più difficile lo svuotamento dei cassonetti e delle campane, occupano posti destinati alle auto e moto in sosta. Non si chiama questa "occupazione di suolo pubblico"? Chi ha autorizzato la posa di questi contenitori, visto che sono ben visibili e che nessuno interviene per rimuoverli? Tale raccolta riveste grande importanza nel ciclo della raccolta differenziata, ancora così carente nella nostra città. Se incentivata e ben condotta, la raccolta potrebbe arrivare ad assorbire circa 6 chili all'anno per persona, stabilendo un ciclo virtuoso del prodotto con benefici per l'ambiente e ridistribuzione delle risorse. Riciclare un chilo di vestiti smessi, comporta un risparmio di 6.000 litri d'acqua, 200 g di pesticidi e 300 g di fertilizzanti, come si legge in un'analisi di "Altroconsumo".
Se tali cassonetti sono regolari è diritto del cittadino essere informato per poter collaborare alle iniziative volte allo smaltimento degli indumenti dismessi e decidere se depositarli in questi o negli altri posizionati dal Comune. Infatti, da qualche giorno, accanto a questi contenitori ne sono apparsi altri con il logo della RAP ed i cittadini non sanno più come comportarsi per tale tipo di raccolta. Se non sono regolari, cosa che appare assai probabile, visto che sui contenitori mancano i dati identificativi delle aziende, ci si chiede perché non intervenga la Polizia Municipale per farli rimuovere, visto che si tratta, verosimilmente, di un business organizzato da sedicenti organizzazioni umanitarie, che nascondono un commercio abusivo di indumenti usati, rivenduti sul mercato con guadagni non proprio trasparenti. Per rendere la situazione ancora più caotica, la RAP ha installato 250 nuovi cassonetti per la raccolta della carta, mentre quelli già esistenti sono sempre stracolmi e non consentono il regolare conferimento da parte dei cittadini. Occorre urgentemente svuotare, ripulire e disinfettare i cassonetti esistenti, operazioni assolutamente necessarie soprattutto in estate, e non limitarsi ad aggiungere di nuovi, che subiranno sicuramente la sorte di quelli già esistenti. C'è una logica perversa in tutto ciò, mentre la Città sta soffocando nella sporcizia e nell'abusivismo.