"Palermo non é Hidelberg": i dipendenti reset scrivono a Orlando
Riceviamo e pubblichiamo:
Caro Sindaco, dopo la lettera scritta dal nostro collega Massimo D'Asta ci saremmo aspettati da Lei, Sindaco della quinta città d'Italia nonché avvocato, docente universitario di diritto ed ex parlamentare Europeo e nazionale, una risposta tecnico-giuridica che smentisse la tesi sostenuta dal nostro collega. Invece leggiamo in essa una arroganza ed un tono astioso, rancoroso, lividoso e si potrebbe continuare con altri aggettivi negativi all'infinito. Di quale colpa se macchiato il nostro collega forse l'antica "Lesa Maestà"?? o il collega ha visto giusto!!! ed è questo che vi da fastidio???? Le offese del tutto gratuite in essa contenute non offendono il solo collega ma offendono tutti i lavoratori. Ricordiamo a lei o chi per lei ha scritto la risposta che il diritto alla critica è sancito dalla nostra costituzione (Art. 21 c. 1° "Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione") e noi non siamo in una stato hobbesiano "dell'homo homini lupus" ma in uno stato di diritto anzi siamo la patria del diritto.
Sarebbe facile dopo la sua replica dire, coma va di moda, visto il pesante attacco personale fatto al collega, "Je suis Massimo D'Asta" ed è ovvio che esprimiamo pieno apprezzamento e sostegno per la denuncia fatta dal collega ma noi andiamo anche oltre entrando nel merito della sua risposta che è quello che più ci interessa. Andiamo punto per punto: Punto 1 Noi sappiamo bene che la Gesip è in liquidazione dal 2010 ma lei non dice che si è arrivati a tale situazione per colpa dell'amministrazione che non ha adeguato il contratto di servizio dal 2007. Punto 2 Se lei o chi per lei avesse letto la lettera avrebbe letto citiamo testualmente "…In questi mesi di forzato astensione dal lavoro ho avuto la forza di andare avanti avendo un solo pensiero che forse dovevo comunque ritenermi fortunato rispetto magari alle tante situazioni di disperazione che i media ci mostrano" quindi il collega non disprezza quanto ha avuto né quanto ha!!! Anzi Nessuno di Noi disprezza quel poco che si ha!!!!!!!!!!!!!!!! Punto 3 Ci fa specie che si continui a dire che il Ministero dell'Economia ed il Tribunale di Palermo hanno dichiarato lo stato di insolvenza della Gesip perché ricordiamo a Lei o chi per lei ha scritto che nelle situazioni di grandi imprese in crisi non interviene il ministero dell'economia ma bensì il ministero dello sviluppo economico (parafrasando la sua risposta dovremmo rimandarla in diritto pubblico o Fallimentare oppure dovremmo ricordarle la lettera che lei a scritto il 03/08/2012 al Ministro Corrado Passera!! Amia Docet!) ed inoltre sfidiamo chiunque ha trovare nella sentenza dell'08/01/2013 la dichiarazione di stato di insolvenza da parte del Tribunale di Palermo.
Punto 4 Si cita l'accordo ministero, regione, comune e inps quale percorso condiviso per la sistemazione del personale dimenticando di dire che avete portato questo accordo all'attenzione della Corte dei Conti per la riduzione del costo del personale da 70 milioni a 14 milioni (Deliberazione 176 del 03/05/2013 pag. 28) ovvero il comune di Palermo è stato salvato dal fallimento con il solo contributo e sulle spalle dei Lavoratori GESIP sarebbe stata un buona decisione POLITICA quella di chiedere un sacrificio a tutti lavoratori delle partecipate e non solo ai lavoratori GESIP: Punto 5 Lei scrive che cit. test. "…….l'obiettivo è stato raggiunto con la condivisione della totalità delle organizzazioni sindacali e della stragrande maggioranza dei lavoratori…."ma quale scelta hanno avuto le Organizzazioni sindacali o i lavoratori sappiamo tutti che la scelta è stata imposta che non vi è stata nessuna trattativa ossia è stato chiaramente detto o prendere o lasciare se questa lei la chiama condivisione!!!! Punto 6 Il ricorso all'intervento dell'autorità giudiziaria è sinonimo di garanzia per tutti non una lezione dove essere promossi o bocciati.
Molti lavoratori si sono già incontrati con dei legali vedremo cosa diranno le sentenze dei Tribunali. Ed in ultimo la cosa più atroce che è stata scritta è quella dell'aver il coraggio di dimettersi prendendo i trenta denari offerti come incentivo e trovare un altro lavoro, mio caro Sindaco qua siamo a Palermo dove ogni giorno i giornali scrivono della chiusura di pezzi storici dell'economia cittadina. Noi non siamo ad Heidelberg, città a Lei cara, o in una qualsiasi citta tedesca, Inglese o del Nord Europa che sono uscite abbondantemente dalla crisi economica perché hanno dei diversi sistemi produttivi rispetto a quello italiano, dove se uno si dimette dal un lavoro e trova un altro impiego qui il tessuto economico produttivo di Palermo se lei non lo sapesse è in profonda crisi.
Le ricordiamo solamente alcune cifre 46.000 posti di lavoro persi dal 2009 al 2013, produzione, fatturato aziende con indici negati, riduzione consumi famiglie palermitane -25%, aumento disoccupazione (con 65% dei disoccupati laureati) ricchezza prodotta da Palermo con indici negati superiori al 10% (fonte Osservatorio economico della provincia di Palermo realizzato dalla Camera di Commercio di Palermo in collaborazione con l'Istituto Tagliacarne di Roma) per è facile dire ad un padre di famiglia ad un lavoratore che ci vuole coraggio a dimettersi avendo alle spalle una solidità economica, no caro sindaco ci vuole coraggio a restare ed andare avanti con un stipendio che mortifica le tante professionalità presenti oggi in RESET. Ma noi oggi chiediamo anche che si faccia finalmente chiarezza su quanto denunciato dal collega sul passaggio dei lavoratori ex GESIP magari le suggeriamo di rivolgere al Ministero del Lavoro con un bel interpello. Attendiamo fiduciosi una risposta. Buona Pasqua