La proposta degli studenti: "Ricostituire il lago di Maredolce con le acque reflue depurate"
Sono trascorsi 25 anni dalla morte di padre Puglisi. A Brancaccio molto è cambiato, grazie anche all'impegno costante dei volontari del Centro di accoglienza Padre Nostro, presidio e promotore di legalità in uno dei quartieri a rischio di Palermo. Diverse le scolaresche che visitano la Casa-Museo del sacerdote assassinato dalla mafia, come la V A Tecnico Ambientale della scuola Ascione, il team dei "Corsari Assetati", vincitori del premio nazionale Asoc edizione 2017/18. E proprio a questi e ai tanti altri giovani si rivolge Giuseppe De Pasquale, amico d'infanzia del "parrino" Pino, con cui ha condiviso gli ultimi istanti di vita illuminati dal suo sorriso. La sua una testimonianza toccante che ha ripercorso le tappe significative di questo mite ma scomodo sacerdote: "Padre Pino voleva fare religiosa la festa di San Gaetano: -diamo i soldi al quartiere- diceva. Sempre circondato da giovani, cercava di sottrarre manovalanza alla mafia, organizzando campeggi, escursioni. Don Pino non è morto solo, come si vede nel film Alla luce del sole. Tutti erano affacciati alla finestra, chi accorreva, chi prestava soccorso". Lorenzo Balsano, uno dei 19 alunni della classe che hanno da poco ricevuto un altro riconoscimento aggiudicandosi il primo premio nel concorso fotografico promosso da Transparency International, finanziato dalla Commissione Europea, commenta così il "Se ognuno fa qualcosa", trasposto in opera d'arte in bella vista a piazzale Anita Garibaldi: "Tre lettere marcate in rosso compongono un sos. Bisogna fare attenzione tuttavia per leggere questo appello rivolto a tutti noi cittadini". E un'idea concreta di riqualificazione del quartiere, ovvero ricostituire a Brancaccio l'antico lago di Maredolce con le acque reflue depurate, è portata avanti proprio da questi giovani studenti, che, anche su sollecitazione dei cittadini, continuano il monitoraggio del potenziamento e adeguamento del depuratore di Acqua dei Corsari. Il presidente dell'associazione culturale "Castello e Parco di Maredolce" Domenico Ortolano ha ricevuto in mattinata questi alunni di Borgo Nuovo condividendo con loro la storia del complesso monumentale, "un vero e proprio Agdal, paradiso arabo, poi residenza normanna e sveva, fino a luogo di deposito, incuria, abbandono" e quella del suo impegno ventennale iniziato proprio in seguito all'uccisione del Beato Puglisi: "Finalmente, dopo anni, incomincia un dialogo tra soprintendenza e comune per il recupero totale del Castello e del Parco di Maredolce, un'occasione di riqualificazione civica non solo per Brancaccio".