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Giovedì, 25 Aprile 2024
Salute

Fari puntati sul "mal sottile": a Palermo le celebrazioni della giornata mondiale della tubercolosi

Il 24 marzo 1882 Robert Koch scoprì il bacillo della tubercolosi, che ancora oggi non è stata debellata: ogni anno 1,5 milioni di decessi e 9 milioni di casi diagnosticati. In città apre la nuova sezione siciliana di Stop TB Italia, la onlus impegnata nella battaglia contro la malattia

Era il 24 marzo 1882 quando Robert Koch annunciò al mondo la scoperta del bacillo della tubercolosi. Una data scolpita nella storia, che viene ricordata in tutto il mondo con il TB DAY, cioè la Giornata Mondiale della Tubercolosi. Quest’anno per la prima volta la celebrazione italiana ha luogo a Palermo, in occasione della presentazione ufficiale della nuova sezione siciliana di Stop TB Italia, la onlus indipendente impegnata da anni nella battaglia contro la tubercolosi in Italia e all’estero.

Fulcro delle celebrazioni il convegno in programma oggi e domani a Palazzo dei Normanni, con l'obiettivo primario di fare il punto sulla situazione locale, nazionale ed internazionale su cura e prevenzione della tubercolosi: una malattia erroneamente considerata scomparsa ma purtroppo tuttora di grande attualità.

I numeri infatti continuano ad essere impietosi. Nonostante i passi avanti compiuti da ricerca, nuove terapie ed espansione dei presidi diagnostici, ogni anno i decessi sul pianeta sono ancora più di 1,5 milioni e i nuovi casi diagnosticati più di 9 milioni. Debellare la malattia è un traguardo ancora molto lontano e il trend di discesa prosegue troppo lentamente. Questo è dovuto al fatto che la diffusione della Tbc è profondamente condizionata da tutta una serie di fattori, non solo sanitari ma anche sociali, economici e politici, che richiedono un approccio sistemico e globalizzato.

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Il programma del convegno, oltre a presentare le attività svolte dai vari presidi italiani di StopTB in Italia e all’estero, prevede anche interessanti excursus storici e culturali, sintetizzati nel titolo "La diceria dell’untore: cambiamo il finale (nel romanzo muoiono quasi tutti…)", un preciso riferimento e omaggio al capolavoro del palermitano Gesualdo Bufalino imperniato sulla tubercolosi, già vincitore del premio Campiello 1981.

Il convegno è stato preceduto ieri da una giornata di sensibilizzazione sulla Tbc, che si è svolta presso il liceo scientifico Benedetto Croce, allo scopo di valutare la percezione della popolazione più giovane nei confronti di quella che una volta veniva romanticamente definita "il mal sottile".

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