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Voto di scambio politico-mafioso: Tantillo inguaia Ferrandelli

Ad accusare il leader dei Coraggiosi non è un pentito qualunque ma il "re" del Borgo Vecchio. Nessun commento dalla Procura. Amministrative e veleni: l'inchiesta si riferisce alle elezioni del 2012

Il pentito Giuseppe Tantillo rischia di inguaiare Fabrizio Ferrandelli. Nessun commento dalla Procura, ciò che trapela è che il leader dei Coraggiosi sarebbe indagato per voto di scambio politico-mafioso. Dopo aver provocato un putiferio in casa 5 Stelle, le elezioni comunali del 2012 rischiano di creare nuovi strascichi devastanti. E stavolta nel mirino finisce l'ex delfino di Leoluca Orlando, Ferrandelli, candidato anche alle elezioni amministrative 2017, e serio accreditato nel rush di primavera, ancora contro il Professore. Intanto Ferrandelli ha riunito i suoi sostenitori nella sede del comitato elettorale di piazza Sturzo. Viavai di gente sotto all'edificio, mentre al primo piano è in corso una riunione. Presente al summit anche il numero uno dei Coraggiosi.

L'indagine è coordinata dall'aggiunto della Dda Leonardo Agueci e dai pm Francesca Mazzocco e Caterina Malagoli. A inguaiare Ferrandelli non è un pentito qualunque, ma Giuseppe Tantillo, 36 anni, il volto emergente della cosca del Borgo Vecchio, che insieme al padre gestiva il noto chiosco del rione. Il picciotto del Borgo all'inizio della scorsa estate aveva chiesto di parlare con i pubblici ministeri di Palermo e la notizia era diventata di pubblico dominio da quando i carabinieri erano andati ad offrire protezione ai parenti di Tantillo, trasferito in un altro carcere. Un gesto clamoroso e inaspettato, che provocò un terremoto al Borgo.

L'ANALISI: L'INDAGINE CHE AZZOPPA FERRANDELLI

Tantillo era il gestore delle estorsioni al mercato, e negli anni avrebbe esercitato un dominio assoluto nel quadrilatero compreso tra il carcere Ucciardone e il Politeama. Nelle scorse settimane è stato al centro di due diverse operazioni di polizia. E ora tira in ballo il candidato sindaco. La Procura ha, così, notificato un invito a comparire per essere sentito nell’ambito di una indagine relativa a una ipotesi di voto di scambio per le elezioni del 2012.

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La vicenda è collegata ai fatti avvenuti dopo le celeberrime primarie del centrosinistra e che vedevano in campo come candidati, oltre allo stesso Ferrandelli, anche Rita Borsellino, Davide Faraone e Antonella Monastra. Primarie e veleni ("Striscia la notizia" accusò infatti Faraone di voto di scambio documentando come una cooperativa avrebbe "spinto" i suoi soci a votare per l'attuale sottosegretario di Stato).

Nell'incubo adesso è piombato Ferrandelli. In casa di una rappresentante di lista dell'ex leader dei Coraggiosi, allo Zen, i carabinieri trovarono alcuni certificati elettorali ma anche deleghe per ritirare gli stessi certificati al Comune. Dalla Procura però le bocche restano cucite. E Ferrandelli assicura che chiarirà tutto in una conferenza stampa nei prossimi giorni: "Ho chiesto di essere ascoltato al più presto in modo da chiarire con celerità la mia posizione e di fugare eventuali dubbi sulla mia condotta, sono estraneo ai fatti e quanto accaduto non scalfisce minimamente la mia volontà di concorrere alla carica di sindaco di Palermo, anzi la rafforza".
 

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