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Migranti, all'Ars parla la presidente di Malta: i deputati del M5S lasciano l'aula

Non appena Marie Louise Coleiro Preca prende la parola i grillini abbandonano gli scranni: "Indifferenza su tema delicato". Miccichè: "Scena di violenza inaudita, noi siciliani non siamo così". Prima invece l'incontro al Comune con Orlando, qui i consiglieri del Movimento sono rimasti al loro posto

All'Ars i deputati del M5S abbandonano l'aula non appena la presidente della Repubblica di Malta, Marie Louise Coleiro Preca, prende la parola. A Sala delle Lapidi, invece, i consiglieri comunali pentastellati restano al proprio posto. Ed, eccetto la presa di posizione del consigliere Gelarda, nessuno sceglie di sostenere la linea del governo gialloverde in tema di immigrazione. E' la dicotomia che emerge dalle sedute straordinarie in Consiglio Comunale e all’Assemblea regionale siciliana in occasione della visita a Palermo del Capo dello Stato maltese, protagonista di un acceso botta e risposta sul tema dell'accoglienza ai migranti con il ministro dell'Interno del Governo  Matteo Salvini. Ieri l'Italia ha chiesto a Malta di far attraccare la nave Aquarius, con oltre 600 migranti a bordo, nel proprio porto ma dalla Valletta hanno risposto "picchè" sostenendo che sia compito dell’Italia accoglierli, essendo stato il Centro nazionale di Roma a coordinare l’intervento di salvataggio.

"Il gesto di Malta nei confronti della nave Aquarius - commentano i deputati pentastellati - è inaccettabile e il M5S non può non rimarcarlo davanti al presidente di Malta, al cospetto del parlamento siciliano. Malta e l’Europa tutta prendano atto che non siamo disposti a tollerare la loro indifferenza su un tema delicato che riguarda vite umane e che ricade spesso sulla Sicilia, la quale non rinnega la sua vocazione all’assistenza, ma pretende la massima collaborazione".

Abbastanza vicina a quella dei pentastellati la posizione del presidente dell'Ars Gianfranco Miccichè che però critica la scelta dei deputati di lasciare l'aula: “Una scena di violenza inaudita, signora presidente, noi siciliani non siamo così". Entrando nel merito della tema immigrazione il presidente afferma: "Malta sostiene che sia compito dell’Italia accogliere i migranti, essendo stato il Centro nazionale di Roma a coordinare l’intervento di salvataggio. Roma, d’altro canto, intende chiudere i porti nazionali: un segnale nei confronti dell’Unione Europea per chiedere maggiore corresponsabilità nella gestione dell’emergenza migratoria. Ritengo doveroso soccorrere chiunque sia in difficoltà ma occorre che ogni Paese, ogni Governo, faccia la propria parte in questo immane sforzo umanitario. Non lasciamo più che sia solo l’Italia a tendere le braccia verso quei barconi in procinto di affondare. Italia e Malta devono collaborare: i nostri reciproci sforzi devono essere orientati affinché vi siano stabilità politica, benessere e sviluppo anche nei Paesi africani che si affacciano sul Mediterraneo”. 

Anche Diventerà bellissima prende le distanze dai pentastellati: "Il dissenso in politica è sacrosanto, ancor più quando si tratta di difendere le giuste ragioni dell'Italia. Tuttavia, dovrebbe manifestarsi sempre all'insegna del galateo istituzionale". Su quanto accaduto in Aula interviene - con un post sul blog del Movimento 100 Passi all'Ars- anche il deputato regionale Claudio Fava: "I 5Stelle hanno voluto esprimere il loro disappunto perché Malta si rifiuta di aprire i propri porti alle navi delle Ong. Legittimo. Purché alla prossima apparizione del ministro dell’Interno Salvini alla Camera o al Senato, i parlamentari 5Stelle facciano la stessa cosa: si alzino e se ne vadano lasciando a Salvini lo spettacolo di qualche centinaio di scranni vuoti. Malta ha le sue responsabilità, ma è anche uno scoglio in mezzo al mare e l’idea che si possa far carico di ospitare tutti i migranti che recuperiamo nel Mediterraneo è un’idea ridicola. Salvini che chiude i porti alle navi delle Ong viola invece, senza rimedio, il diritto internazionale e la Costituzione italiana che si fondano, entrambe, sulla solidarietà quale dovere inderogabile".

Leoluca Orlando con il Presidente della Repubblica di Malta-2

Il sindaco Orlando - che ieri sera ha partecipato al presidio al porto contro le scelte del ministro Salvini - sceglie invece di affrontare solo marginalmente il tema dell'immigrazione in Sala delle Lapidi: "Con Malta condividiamo la stessa cultura mediterranea, che è cultura dell'incontro, della contaminazione culturale e dell'accoglienza. Per questo l'incontro fra la Capitale europea e la capitale italiana della cultura è non solo un atto simbolico ma soprattutto il momento di avvio di una possibile collaborazione in tanti campi, da quello culturale a quello economico".

“Sono contenta - ha commentato Marie Louise Colairo Preca intervento a Sala della Lapidi - di essere in Sicilia. Oggi mi sento pure io siciliana perché registro forti similarità tra la vostra regione ed il mio paese. Due luoghi molto ospitali che vivono un momento molto importante a livello internazionale, Palermo è capitale italiana della cultura, La Valletta capitale europea della cultura. Questo è quindi un passaggio importante per stringere ancora di più i nostri rapporti a cominciare dal turismo. Malta e l'Italia sono dei luoghi molto ricercati e questo serve per aumentare le nostre economie e per far crescere cultura e prestigio internazionale".

"Al sindaco di questa città - afferma il consigliere Gelarda - dico di riflettere bene su come ha ridotto la città. Ma soprattutto non faccia più confusione: lui non è l’ambasciatore della città di Palermo nel mondo. E’ il sindaco della città. Smetta di promuovere l’immagine di una Palermo inesistente, piena di riconoscimenti internazionali e con i cittadini disperati, di fare gemellaggi e si occupi dei palermitani che si sentono e sono abbandonati. La fine del business sui migranti è uno dei 20 punti di governo 5 stelle-lega, mentre si vergogni chi vuole spacciare per razzista coloro che vogliono solo bloccare loschi business. E con le risposte del governo di questi giorni è stata messa una prima pietra. Se poi qualcuno all'interno del gruppo consiliare palermitano non si sente in linea con le scelte del Movimento, può anche agire in maniera coerente e andare al gruppo misto".

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