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Il Comune: "Le ville confiscate annunciate da Salvini? Sono da abbattere"

Dopo il botta e risposta tra il sindaco Orlando e il ministro dell'Interno, a parlare è l'assessore alla Cittadinanza sociale Mattina: "Sono abusive, se dobbiamo prenderle solo per demolirle è un'inutile perdita di tempo e soldi"

 Le tre ville confiscate alla mafia e che il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ha annunciato di voler "riassegnare ai cittadini di Palermo sperando che il sindaco non ci piazzi dentro degli immigrati" sono abusive. A renderlo noto è l'assessore alla Cittadinanza sociale del Comune di Palermo, Giuseppe Mattina: "Il Comune di Palermo è sempre pronto a ricevere e prendere in carico immobili confiscati alla mafia che siano fruibili per usi sociali. Nel caso delle tre ville confiscate alla famiglia Lo Cicero, le stesse risulterebbero, da verifiche tecniche e documentali svolte dai nostri uffici, come abusive non sanabili e pertanto il Comune non potrebbe prenderle in carico se non per abbatterle".

A novembre la Giunta, su richiesta dell'Agenzia nazionale per i beni confiscati, aveva deciso che le tre ville fossero destinate al Cesvop,
a un centro per ragazzi con autismo e a sede della Consulta per la Pace ma successive verifiche hanno mostrato come gli immobili sono stati realizzati abusivamente in area di inedificabilità assoluta entro la fascia dei 150 metri dal mare. "Se dobbiamo prendere della case soltanto per abbatterle - prosegue l'assessore - si tratterebbe soltanto di una inutile perdita di tempo e risorse economiche". Per il sindaco Leoluca Orlando "se da parte del legislatore sarà individuata una soluzione che permetta al Comune di poter utilizzare queste ville, ovviamente saremo ben felici di prendercene carico, visto che la destinazione decisa dalla Giunta ha un alto valore sociale".

Anche per quanto riguarda le case da destinare all'emergenza abitativa, il sindaco ricorda che "già da tempo la Giunta comunale, con atti e comunicazioni formali, ha ribadito la disponibilità ad accettare tutti gli appartamenti liberi e che immediatamente o con poca manutenzione possono essere destinati a famiglie in situazione di necessità. Da cinque anni a questa parte, i numeri mostrano che quando abbiamo ricevuto case e beni da poter effettivamente utilizzare li abbiamo velocemente messi a disposizione delle famiglie o delle associazioni ed enti del volontariato".

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