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I palermitani non mollano la macchina, solo l'1% usa la bici: è sempre incubo traffico

Il 78% dei cittadini si sposta in auto e moto. Il Comune lavora al Piano urbano della mobilità sostenibile, che la prossima settimana dovrebbe arrivare in Giunta. Gelarda e Anello: "Servono soluzioni energiche e immediate". L'assessore Catania: "Risultati nel medio-lungo periodo"

Solo 1% dei palermitani usa la bici per andare a lavorare, il 9% i mezzi pubblici, il 12% va a piedi. La stragrande maggioranza, ovvero il 78%, si sposta in auto e moto. A fornire i dati, nel corso di un'audizione in commissione Attività produttive, è stato l'assessore alla Mobilità Giusto Catania, che ha annunciato a breve l'adozione del Pums: il Piano urbano della mobilità sostenibile. "Ci stiamo lavorando - dice l'assessore - la prossima settimana dovremmo portarlo in Giunta, dopodiché presenteremo gli interventi previsti fino al 2030".

Ridurre gli spostamenti in auto, e conseguentemente "abbattere" il traffico automobilistico (problema atavico per Palermo), non è impresa facile. Per via di una tara culturale congenita nei palermitani, che non "mollano" la macchina, ma anche per le scarse alternative offerte dal trasporto pubblico urbano. "La nostra filosofia è quella di proseguire sulla strada delle pedonalizzazioni, delle piste ciclabili e dell'implementazione del tram". Così Catania, che in commissione ha illustrato pure il piano che da luglio prevede la pedonalizzazione del Cassaro basso, del secondo tratto di via Maqueda e il doppio senso in via Roma. Entro il mese di giugno la delibera sarà approvata dalla Giunta e subito dopo verrà emessa l’ordinanza che sarà adottata in via sperimentale fino al 12 gennaio 2020. 

I consiglieri di opposizioni, però, chiedono all'amministrazione comunale "soluzioni energiche e immediate". A dirlo è Igor Gelarda, capogruppo della Lega in Consiglio: "In diverse occasioni, Palermo è risultata essere la più trafficata o la seconda tra le città più trafficate d'Italia. Comunque una delle più trafficate al mondo. Vero è che l'assessore ci ha spiegato che a breve verrà adottato il Piano urbano di mobilità sostenibile, ma è pur vero che i primi risultati tangibili con l'entrata in vigore di tre linee importanti dei tram (dalla stazione centrale alla statua, il completamento di quello della circonvallazione e di via Notarbartolo), si avranno solo dopo il 2024. Sempre che non ci siano problemi nei cantieri, cosa che purtroppo accade spesso a Palermo".

"I risultati non possono essere immediati, ma nel medio-lungo termine. Rispetto a cinque anni fa la situazione è migliorata" risponde Catania. Ma l'opposizione incalza. "Già nel 2014 - dichiara il consigliere Alessandro Anello, capogruppo di Per Palermo con Fabrizio - era stata proclamata la Rivoluzione del traffico a Palermo con l'allora e attuale assessore Catania: i risultati finora sono stati invece disastrosi con debiti per Amat e traffico per i palermitani".

"Ci sembra che sindaco e assessore abbiano idee tutt'altro che chiare su come affrontare il problema traffico - concludono Anello e Gelarda -. Chiediamo l'apertura di una serie di tavoli di concertazione, con proposte da mettere nero su bianco, che coinvolgono i Consigli di circoscrizione, le associazioni di categoria dei commercianti e anche quelle dei cittadini. Non ci si può trincerare in qualcosa che partirà fra cinque anni, mentre i palermitani perdono salute, tempo e denaro".

"Dispiace - commenta Ottavio Zacco, presidente della commissione Attiità produttive - che una seduta di commissione venga strumentalizzata per fare propaganda. L'assessore Catania ha solo relazionato ciò che è stato fatto sulla mobilità, evidenziando l'importanza del completamento delle linee del tram ed ha illustrato la programmazione a lungo termine. Si è parlato anche dei Centri comunali di raccolta, con la commissione che ha apprezzato all'unanimità la scelta politica di fare un'isola ecologica ogni quartiere, la vera svolta per eliminare le numerose discariche abusive presenti in città".

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