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Abusivismo e gestione dei fondi: i conti sulla tassa di soggiorno non tornano

L'imposta è ferma ai livelli del 2015: nessun aumento, malgrado il boom del turismo. Il caso finisce sotto la lente d'ingrandimento della commissione Attività produttive. Ecco come sono state spese finora le somme incassate dal Comune

I conti non tornano. La tassa di soggiorno resta ancorata ai livelli del 2015, circa 1,6 milioni di euro annui. Nessun aumento, malgrado il boom del turismo in città: l'anno scorso in media 2.400 visitatori al giorno. Già in sede di bilancio consuntivo a Sala delle Lapidi si è puntato il dito contro l'abusivismo dilangante. Basta dare un'occhiata ai dati sulle strutture ricettive registrate dal Comune - 76 alberghi, 259 bed and breakfast, 50 affittacamere, 49 case vacanze - e confrontarli con quelli di portali come Airbnb o Booking per accorgersi che le cifre non combaciano. Ma non è tutto. Anche sull'utilizzo dei soldi incassati dall'amministrazione comunale c'è chi comincia a porsi degli interrogativi. Non è un caso infatti se la gestione delle somme finora incamerate è finita sotto la lente d'ingrandimento della commissione consiliare Attività produttive. 

Piccola premessa: la tassa di soggiorno, istituita nel 2014 con un apposito regolamento approvato dal Consiglio comunale, è una tassa di scopo. Deve cioè essere utilizzata esclusivamente per attività connesse al turismo, con l'obiettivo di incrementarne i flussi. Ebbene, dal prospetto consegnato dalla dirigente Alfonsa Arena, responsabile del servizio Turismo, alla commissione Attività produttive emergono delle incongruenze.

Nel 2014 il Comune ha incassato 588 mila euro e ne ha spesi 175 mila euro. Dov'è finita la differenza? Di risposte i componenti della commissione non ne hanno ricevute. Ancora dati: nel 2015 l'amministrazione ha incassato 1,6 milioni di euro (di cui 860mila circa destinati a Manifesta, la biennale d'arte contemporanea che si terrà nel 2018); stessa cifra grosso modo nel 2016, anno in cui è stato pre-accantonato 1 milione sempre per Manifesta e degli ulteriori 453mila euro incassati ne sono stati spesi circa 45 0mila. Nel 2017, sino ad ora, sono stati incamerati 794 mila euro e, secondo le previsioni fatte sui primi due semestri, la tassa di soggiorno non si discosterà da 1,6 milioni.

gelarda-6"Poco, troppo poco. Stiamo verficando inoltre se le somme sono state utilizzate per il loro scopo principale: ovvero aumentare i flussi turistici" sottolinea Igor Gelarda, consigliere del Movimento 5 Stelle, primo firmatario di un'interrogazione - condivisa dall'intero gruppo dei pentastellati - nella quale si chiede chiarezza su tutte le somme, ma che soprattutto mira ad appurare se le spese effettuate dall'amministrazione sono in linea con il regolamento approvato dal Consiglio. Oltre all'interrogazione, diretta al sindaco Leoluca Orlando (che ha mantenuto la delega al Turismo), si è proceduto con un accesso agli atti presso gli uffici competenti.

Dalle carte, prodotte in commissione dalla dottoressa Arena, salta fuori ad esempio che nel 2015 il Comune ha pagato parte delle quote associative del Teatro Massimo (poco più di 276mila euro) e del Teatro Biondo (anche in questo caso 276 mila euro) con l'imposta di soggiorno. Sempre nello stesso anno sono stati acquistati mille calendari della polizia municipale (valore 2mila euro). Nel 2016 invece sono stati erogati 8mila euro all'associazione Insieme per Danisinni per il progetto "Famiglie in gioco" ed altri 15mila euro sono stati assegnati all'associazione Accademia degli offuscati per l'evento "Raoul Ruiz in Sicilia". Queste sono alcune delle spese passate ai "raggi X" dalla commissione Attività produttive, che ha chiesto all'amministrazione di attivarsi affinché vengano pure individuate le strutture che non versano la tassa di soggiorno. "Ci sono sacche di abusivismo tra le strutture ricettive - spiega Gelarda -. Reputiamo quindi necessario che si costituisca un nucelo all'interno della polizia municipale per effettuare i dovuti controlli".

Ottavio Zacco-2Controlli che riguarderanno soprattutto case vacanze e affittacamere. "C'è una nuova normativa, il decreto legislativo 50 del 2017, che adesso impone anche a queste strutture la tassa di soggiorno" spiega il presidente della commissione Attività produttive Ottavio Zacco (Sicilia Futura), secondo cui "in città le case vacanze e affittacamere sono di gran lunga superiori rispetto a quelli registrati al Comune". Come succede per le tasse sugli affitti brevi, saranno gli intermediari degli "host" (i proprietari degli appartamenti) a versare l'imposta di soggiorno al Comune. Con Airbnb, ad esempio, è già stato raggiunto un accordo.

"Attendiamo i dati sul secondo semestre del 2017 per sapere se gli introiti della tassa di soggiorno cresceranno", afferma Zacco. Intanto proseguono le audizioni in commissione. "Dopo la dottoressa Arena - continua - avremo a breve il vice capo di gabinetto Licia Romano. Su richiesta delle opposizioni, stiamo verificando come sono state spese le somme della tassa di soggiorno. Per quanto mi riguarda sono convinto che siano state impegnate come previsto dal regolamento". Zacco segnala infine delle criticità sul rimborso del 10% agli albergatori che documentano interventi migliorativi delle strutture ricettive o del contesto urbano: "Il meccanismo è lento e complesso, da Federalberghi ci sono arrivate numerose lamentele". 

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