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Tari, nel 2017 riscossi 11,3 milioni in più: "Con la rateazione dei debiti invertita la rotta"

Nei primi due mesi del 2018 i maggiori incassi ammontano ad oltre 10 milioni. Buoni risultati dalla compensazione di crediti e debiti del Comune. Il sindaco Orlando e l'assessore Gentile: "Puntiamo a incentivare ulteriormente l'adempimento spontaneo"

Aumenta la Tari riscossa dal Comune: il 2017 è stato chiuso con 11,3 milioni di euro in più nelle casse di Palazzo delle Aquile e nei primi due mesi del 2018 i maggiori incassi ammontano ad oltre 10 milioni (7,5 milioni da versamenti F24 e 2,5 milioni per compensazione legale fra crediti e debiti del Comune). Se il Comune è creditore di importi liquidi ed esigibili contenuti in un avviso di accertamento - definitivo in assenza di ricorso - e al contempo è debitore nei confronti dello stesso soggetto per forniture, lavori, prestazioni di servizi resi e fatturati, da gennaio l'ente paga le somme al netto del proprio credito.

"Dalla pubblica denuncia, a settembre 2017, di un’elevata morosità Tari, sono trascorsi cinque mesi produttivi di novità. Nei mesi scorsi sono stati notificati gli avvisi di accertamento per oltre 100mila cittadini morosi. Nello stesso tempo, il Consiglio comunale ha approvato i regolamenti per facilitare i pagamenti attraverso la rateazione dei debiti pregressi e la possibilità di ravvedersi con un pagamento tardivo con sanzioni ridotte. Il maggior numero di cittadini che hanno spontaneamente versato, la semplificazione e la messa in atto di procedimenti che vengono incontro alle esigenze di chi vuole pagare ma si trova in difficoltà economiche ha certamente contribuito ad invertire la rotta" dicono il sindaco Leoluca Orlando e l'assessore al Bilancio Antonino Gentile. 

Andamento pagamenti f24, compensazioni (Pdf)

L'amministrazione comunale punta a "incentivare ulteriormente l'adempimento spontaneo". Tanto che Orlando e Gentile sottolineano: "Per evitare l’emissione di avvisi di accertamento, da aprile il Comune predisporrà e invierà ai contribuenti apposite lettere nelle quali sono riportate le anomalie rinvenute nelle loro dichiarazioni o versamenti, mettendo a confronto i dati dichiarati con quelli a disposizione all’interno delle banche dati dell'amministrazione".

In questo modo, prima che l’ufficio Tributi notifichi un avviso di accertamento, il destinatario potrà regolarizzare l’errore o l’omissione attraverso il ravvedimento operoso, riducendo le sanzioni. Al contrario, se il contribuente ritiene corretti i propri dati, basterà comunicarlo indicando eventuali elementi e documenti di cui l’ufficio Tributi non era a conoscenza.

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