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Stipendi Ars, firmato l’accordo con i sindacati: tornano i tetti 

Dopo mesi di trattative, l’intesa è stata trovata: solo il Sada, che rappresenta circa il 30 per cento del personale, non ha firmato. Escluse dal calcolo le indennità di funzione e mansione. Si abbassano le retribuzioni per i dipendenti assunti, tramite concorso, in questa legislatura

Reintrodotti i tetti agli stipendi per i dirigenti dell'Ars. Conclusa la trattativa, l’amministrazione dell’Assemblea regionale ha firmato l’accordo con sei delle sette sigle sindacali (Uil, Sindacato consiglieri parlamentari, Sas, Udars, Saap e Osa) che prevede il ripristino, per il triennio 2018-2020, delle retribuzioni introdotte nel 2015 e in vigore fino allo scorso anno. Non ha partecipato all’incontro conclusivo solo il Sada, che rappresenta circa il 30 per cento del personale. 

Gli stipendi base, che tornano ai livelli del 2017, dal primo marzo sono di 240 mila euro lordi per i dirigenti, 204 mila euro per gli stenografi, 193 mila euro per i segretari, 148 mila euro per i coadiutori, 133.200 euro per i tecnici e di 122.500 euro per gli assistenti parlamentari. Dal calcolo degli stipendi saranno escluse le indennità di funzione e mansione, corrisposte al personale in 12 mensilità, che oscillano da un minimo di 215 euro lordi (140 euro netti) per le categorie più basse a un massimo di 2.122 euro (1.273 euro netti) per quelle più alte. 

Rispetto alle vecchie tabelle stipendiali in vigore prima dell’introduzione dei tetti (2015-2017), l’accordo, a Palazzo dei Normanni, farà risparmiare 662.502 euro solo nel 2018, 850.687 euro nel 2019 e 1.111.508 euro nel 2020, per un totale di circa 2 milioni 625 mila euro nel prossimo triennio. 

L’intesa firmata oggi, inoltre, prevede retribuzioni inferiori per i dipendenti assunti con i concorsi che saranno banditi in questa legislatura. 
“Sono soddisfatto - commenta il presidente Gianfranco Miccichè - per il lavoro svolto dall’Ufficio di presidenza e dall’onorevole Giorgio Assenza, che era stato delegato a trattare con le sigle sindacali. Ringrazio i dipendenti per avere accettato il contenimento degli stipendi, pur non essendoci alcuna norma che lo imponesse. Rivolgo un appello al sindacato Sada, affinché, nei prossimi giorni, possa ritornare sui propri passi e firmare l’accordo sottoscritto questa mattina da Assenza e dagli altri rappresentanti sindacali”.

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