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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Sicilia ultima in Europa per occupazione femminile, Bongiorno: "Costrette a scegliere tra casa e lavoro"

Secondo il ministro per la Pubblica amministrazione, la palermitana Giulia Bongiorno, Palermo “dovrebbe chiedere maggior sostegno nel finanziamento delle politiche di welfare. E dovrebbe ispirarsi ai Paesi europei dove gli uomini partecipano attivamente alla gestione della famiglia"

"Secondo i dati Istat 2018, l’occupazione femminile in Italia è al 49 per cento: siamo penultimi nell’Unione Europea, dove la media è del 63,7 per cento. In Sicilia, si scende al 29 per cento. Si finge che la donna sia libera, ma la sua libertà è solo virtuale. Certo, può lavorare, ma al contempo deve occuparsi della casa e accudire i familiari. Aggiungo la mancanza di servizi di sostegno alla genitorialità e un welfare inadeguato che non consente la conciliazione lavoro-famiglia. In Sicilia, e in generale al Sud, la donna è spesso costretta a scegliere, e pesano su di lei condizionamenti atavici”. Il ministro per la Pubblica amministrazione, la palermitana Giulia Bongiorno, interviene sulla condizione lavorativa femminile in Sicilia nel nuovo numero di Elle in edicola domani, 16 maggio.

Il magazine di Hearst diretto da Maria Elena Viola dedica infatti un intero numero speciale a Palermo dove, in occasione della manifestazione “Palermo delle donne”, il 21 maggio sarà organizzata la tavola rotonda “Elle – Cosa voglio di più, la parola alle donne”, un appuntamento dedicato a “Lavoro e realizzazione professionale – il territorio e le donne” con il sindaco Leoluca Orlando, il direttore Viola e tanti altri ospiti dal mondo delle istituzioni e dell’imprenditoria.

Secondo il ministro Bongiorno, Palermo “dovrebbe chiedere maggior sostegno nel finanziamento delle politiche di welfare, e in particolare per i genitori. E dovrebbe ispirarsi ai Paesi europei dove gli uomini partecipano attivamente alla gestione della famiglia e alla cura dei figli. Servirebbe anche una maggiore formazione per i datori di lavoro, che dovrebbero consentire elasticità nei permessi di congedo parentale e fare ricorso al lavoro flessibile. Troppe donne abbandonano il lavoro quando decidono di essere madri, o viceversa rinunciano ai figli per il lavoro. Oggi al Sud si fanno meno figli che al Centro-Nord”. Problemi che partono dalla dispersione scolastica e finiscono anche negli uffici pubblici: “i dati Ocse 2018 ci dicono che abbiamo i dipendenti pubblici più vecchi d’Europa, e con le professionalità meno qualificate. Serve un ricambio generazionale, al quale stiamo già lavorando”.

Nello scenario siciliano c’è anche qualche spiraglio positivo: “I dati di Unioncamere – continua Bongiorno - dimostrano una crescita delle imprese femminili nel turismo, nell’intrattenimento e nelle attività sportive (più 30 per cento rispetto al 2014). Molte sono gestite da under 35”. Proprio di queste e altre opportunità si parlerà nella tavola rotonda di Palermo, dove emergeranno le storie di donne siciliane impegnate nello sviluppo del territorio, tra cui anche Patrizia Di Dio (presidente nazionale del Terziario Donna di Confcommercio), Josè Rallo (amministratore delegato di "Donnafugata” e cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica Italiana) e Laura Anello (giornalista e ideatrice de “Le vie dei Tesori”).

Per partecipare all’incontro del 21 maggio alle 18 al Teatro Politeama, basta registrarsi gratuitamente su cosa-voglio-di-piu.hearst.it. L’incontro è la prima tappa di un percorso che toccherà tante altre città italiane: otto mesi di ricerche, sondaggi, osservatori on line, inchieste, interviste, incontri sul territorio, networking con l’obiettivo di restituire l’immagine del prossimo futuro secondo le donne italiane.
 

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