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Sicilia e-Servizi, "assunzioni irregolari": indagati Crocetta e Ingroia

L'accusa è di abuso d'ufficio. Coinvolti anche l'ex ragioniere generale della Regione, Mariano Pisciotta, e sei assessori della prima Giunta. Saranno i pm a decidere se chiedere l'archiviazione o sviluppare l'indagine

Il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, e l'ex magistrato Antonio Ingroia, sono indagati dalla Procura di Palermo con l'accusa di abuso di ufficio. L'inchiesta è quella relativa alla partecipata regionale Sicilia e-Servizi di cui Ingroia è amministratore unico. Si ipotizza che siano state fatte "assunzioni irregolari". Indagati anche l'ex ragioniere generale della Regione, Mariano Pisciotta, e sei assessori della prima Giunta: Antonino Bartolotta (Infrastrutture), Ester Bonafede (Lavoro), Dario Cartabellotta (Agricoltura), Nelli Scilabra (Formazione), Michela Stancheris (Turismo) e Patrizia Valenti (Funzione pubblica).

L'indagine era stata inizialmente iscritta a carico di ignoti e, a luglio scorso, la Procura di Palermo decise di chiederne l'archiviazione. Il gip Lorenzo Matassa ha rigettato la richiesta di archiviazione "contro ignoti" e ha ordinato alla Procura di indagare i presunti responsabili, dando loro un nome e cognome in base a un rapporto presentato dalla guardia di finanza.

L'indagine ruota attorno a una legge che disponeva il blocco delle assunzioni e che sarebbe stata violata. Sulla vicenda è  in corso anche un procedimento contabile: Ingroia si è sempre difeso sostenendo che le assunzioni erano necessarie per evitare la paralisi della società e che, comunque, aveva potuto contare su un parere favorevole dell'Avvocatura dello Stato. Saranno ora i pm, coordinati dall'aggiunto Dino Petralia, a decidere se richiedere nuovamente l'archiviazione o sviluppare l'indagine.

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