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Comune, condannato per abuso d'ufficio: sospeso il capo di gabinetto Pollicita

Gli è stata inflitta una pena di un anno per una determina del 2014 con cui ha autorizzato la concessione di un'area pubblica a un B&B. In attesa che il Sindaco prenda una decisione subentra temporaneamente la vice Licia Romano

Piove sul bagnato a Palazzo delle Aquile. E' stata notificata ieri pomeriggio, ai sensi della cosiddetta "legge Severino", la sospensione del capo di gabinetto del Comune, Sergio Pollicita, condannato la scorsa settimana a un anno (pena sospesa) per il reato d'abuso d'ufficio. In attesa che il sindaco Leoluca Orlando stabilisca le prossime mosse, subentrerà a lui la vice capo di gabinetto, Licia Romano.

All'indomani della lettura del dispositivo della sentenza Pollicita erano trapelate notizie sulla possibilità che decidesse di rassegnare le dimissioni. Un'ipotesi di cui però anche il suo avvocato, Giovanni Rizzuti, non era stato informato. L'annuncio ha provocato un piccolo terremoto interno all'Amministrazione che da lì a poco avrebbe dovuto fare a meno di uno dei suoi uomini di punta.

"Una volta acquisite le informazioni sul dispositivo - avevano detto da Palazzo delle Aquile - il sindaco chiederà all'Anac quali ulteriori passaggi l'amministrazione possa e debba compiere in aderenza al contratto collettivo e al dispositivo della stessa sentenza". I primi rumors sul "toto vice capo di gabinetto" vedevano tra i papabili sostituti Sergio Forcieri, dell'area Cultura, e Sergio Maneri, a capo del controllo sulle Aziende partecipate.

Appresa la notizia l’Amministrazione ha deciso di attendere la notifica del provvedimento per scrivere all’Anac e chiedere quali possano essere le prossime mosse. Insieme alla sospensione per una durata 12 mesi è previsto che il capo di gabinetto del Sindaco percepisca il 50% dello stipendio. L’Amministrazione vuole capire dunque quali incarichi, non dirigenziali, possa svolgere alla luce dei circa 70 mila euro che percepirà nel prossimo anno.

L'ennesima "grana giudiziaria" per il Comune dopo la condanna di dirigenti e funzionari per il processo di via Miseno, alcuni dei quali sospesi ai sensi dello stesso decreto legislativo numero 235/2012, e il rinvio a giudizio dell'ex vicesindaco (e ora assessore) Emilio Arcuri per il caso dei concerti allo Stadio delle Palme del 2016, coinvolto insieme alla dirigente Fernanda Ferreri.

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