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Disabili, mancata assunzione degli assistenti igienico-personali: il Sinalp diffida l'ex Provincia

Diritto allo studio negato, il sindacato mette in mora la Città Metropolitana: "Le cooperative aggiudicatarie dell'appalto invece hanno assunto solo 103 lavoratori, presidi costretti a utilizzare i collaboratori scolastici"

Il Sinalp Sicilia diffida e mette in mora la Città Metropolitana di Palermo per la mancata garanzia del diritto allo studio degli studenti disabili e la mancata assunzione degli assistenti igienico-personali.

"L'assistenza di base agli alunni disabili, come recita la legge 104 del 1992 e la nota del Miur numero 3390 del 30.11.2001, è condizione fondamentale del processo di integrazione scolastica e del rispetto del diritto allo studio costituzionalmente garantito per tutti i nostri ragazzi disabili. L’applicare in maniera corretta tale assioma permette ai nostri ragazzi disabili di sentirsi parte integrante della nostra società e soggetti attivi della sua crescita sociale ed economica" scrive il direttore regionale del Sinalp Siclia, Andrea Monteleone, che prosegue: "Purtroppo l'ex Provincia di Palermo, oggi Città Metropolitana, che deve garantire l’erogazione del servizio per i ragazzi disabili delle scuole superiori di secondo grado, ha deciso di gestire il servizio appaltandolo a delle cooperative".

Il Sinalp denuncia la mancata assunzione di tutti gli operatori storici che operano come assistenti igienico-personali da parte delle cooperative, che attualmente si sono aggiudicate tale servizio: "La Città Metropolitana ha la colpa del mancato controllo e della mancata assunzione di tutti i lavoratori interessati del comparto. Tale “superficialità” operativa ha di fatto creanto cittadini di serie A e cittadini di serie B. Oggi nelle scuole superiori di secondo grado, presenti nella provincia di Palermo, ci vogliono almeno 275 assistenti per assicurare a tutti i disabili il diritto costituzionalmente garantito alla inclusione sociale. Le cooperative aggiudicatarie dell’appalto invece hanno assunto appena 103 lavoratori, costringendo i dirigenti scolastici ad inventarsi queste figure professionali con l’utilizzo dei collaboratori scolastici Statali formati con corsi di appena 30 ore. Chiaramente questi collaboratori scolastici, rendendosi conto dell’ambiguità del nuovo ruolo che gli è stato affibbiato 'obtorto collo', si oppongono per non venire meno al loro ruolo, normato dal loro contratto di assunzione".

La legge regionale 15 del 2004 ha assegnato il compito di assistenza igienico-personale ai Comuni e alle ex Provincie. "Quindi - sottolinea Monteleone - non è vero che il decreto sull’inclusione scolastica abbia trasferito questo compito ai collaboratori scolastici. Il decreto del Presidente della Repubblica 616/77, la legge quadro sulla disabilità 104/92, il decreto legislativo 112/98, la legge 328 del 2000, l’Intesa Stato-Regioni del 20 marzo 2008 normano il diritto dei cittadini disabili allo studio e all’integrazione scolastica e il diritto al lavoro degli assistenti igienico-personali che non potranno mai essere i collaboratori scolastici dipendenti dello Stato".
 

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