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Crocetta nomina Ben Abdelaali, Micciché la prende male: "Ci mancava solo l'amico tunisino..."

Volto nuovo all'Ircac, è polemica dopo le parole del commissario di Forza Italia: "Noi siciliani fuori dai posti di responsabilità". "Affermazioni gravissime, razziste e xenofobe"

"Dopo due assessori, l'una bergamasca e l'altro toscano, l'ecumenico Crocetta chiude il triangolo con il suo amico tunisino". Così l'onorevole Gianfranco Miccichè, commissario di Forza Italia in Sicilia, ha commentato la possibile nomina di Sami Ben-Abdelaali alla presidenza dell'Ircac, l'Istituto regionale per il credito alla cooperazione. "Passi per l'assessore bergamasco e quello toscano, la cui presenza quantomeno riconciliava il presidente della Regione con la lingua italiana; ma un tunisino... Ad ogni modo, a breve gli immigrati si sentiranno un po' più a casa loro, e noi siciliani un po' meno capaci di occupare posti di responsabilità. Poco male, comunque. Se poi qualcosa all'Ircac andrà storto, ricordatevi che sarà sempre colpa della mafia...".

Apriti cielo. Dopo le parole di Miccichè, è scoppiata la bufera. Consigliere diplomatico del governo Crocetta, Sami Ben-Abdelaali, manager che vive dal 1993 anni in Italia, non l'ha presa bene. L'ex dirigente del consolato generale tunisino - che a Palermo ha costruito la sua famiglia - ha reagito così: "Le affermazioni di Gianfranco Miccichè - ha detto all'Adnkronos - sono gravissime, sono frasi razziste e xenofobe. Da quando vivo in Italia non mi era mai successo nulla di simile. Io sono più siciliano di Miccichè, ma sono sempre molto legato alla mia terra, la Tunisia". Furiosa anche la reazione di Crocetta. E dire che il governatore - sull'eventuale nomina di Sami Ben-Abdelaali alla presidenza dell'Ircac - contava su una condivisione pacifica. In Giunta è invece scoppiata la protesta dei partiti contro l’occupazione di tutti i posti di sottogoverno da parte degli uomini del Presidente.

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