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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

L'opposizione: "Romano si dimetta", il Ministro: "Non ne vedo le ragioni"

Il portavoce di Idv Orlando: "Deve lasciare immediatamente evitando di coinvolgere il suo delicato ruolo nelle sue vicende penali". La replica: "Vado avanti nel mio lavoro"

saverio-romanoSaverio Romano non ci sta “Dimettermi? Non ne vedo le ragioni”. Così ha risposto il coordinatore nazionale del Pid a chi gli chiedeva se avesse pensato di dimettersi dalla carica di ministro dell’Agricoltura, appena diffusa la notizia del rinvio a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa da parte della Procura di Palermo. Romano ha assicurato ai cronisti che non farà nessun passo indietro e che è determinato ad andare avanti con il suo lavoro. “Non posso fare una denuncia e subirne le conseguenza a capo chino” ha commentato.

Dall'opposizione sono già partite richieste di dimissioni da ministro, come afferma in una nota il portavoce dell'Italia dei Valori, Leoluca Orlando: “Il ministro Romano deve dimettersi immediatamente e difendersi davanti ai giudici, evitando di coinvolgere il suo delicato ruolo nelle sue vicende penali. L'accusa di concorso in associazione mafiosa è gravissima e un uomo delle istituzioni dovrebbe avere il buon senso di fare un passo indietro e lasciare il suo incarico”. Lo stesso portavoce dell’Idv ha fatto anche riferimento ad altri casi recenti che hanno scosso le aule parlamentari: “È vergognoso -spiega Orlando- che, ormai, il Parlamento sia utilizzato da alcuni parlamentari solo come uno scudo per non farsi processare e gli ultimi casi, tra cui quelli degli onorevoli Cosentino, Milanese e Papa, confermano questa tesi”.

“Il ministro Saverio Romano non è in grado di rappresentare degnamente l'istituzione che rappresenta in Italia e in sede internazionale. Ne chiediamo le immediate dimissioni, avrà così più tempo da dedicare al processo che lo vedrà coinvolto con gravi imputazioni”. Lo dicono Claudio Fava e a Loredana de Petris, responsabile del settore agricoltura, della segreteria nazionale di Sinistra Ecologia Libertà, definendo “inopportuna” la sua nomina come ministro, da parte del presidente del Consiglio, appena pochi mesi fa.” “Un ministro con tali imputazioni – hanno proseguito - come potrebbe nei prossimi mesi rappresentare l'Italia in sede europea nella difficile trattativa in corso per la riforma della politica agricola comune, una partita che vale per la nostra agricoltura quasi sei miliardi di euro all'anno? L'agricoltura italiana non è solo una poltrona ministeriale”.

Anche Fli, per mezzo del vicepresidente della commissione antimafia, Fabio Granata, ha chiesto le dimissioni di Romano:  “Nella settimana che ci avvicina alla commemorazione del sacrificio di Paolo Borsellino è intollerabile che il governo italiano abbia al suo interno un ministro imputato di concorso esterno in associazione mafiosa. Futuro e Libertà chiede che il ministro si dimetta immediatamente. In caso di mancate dimissioni presenterà una mozione e chiederà che si esprima il Parlamento. Siamo anche in attesa che analoga richiesta provenga, o sia quantomeno condivisa, dal partito di maggioranza relativa nel suo percorso di trasformazione nel partito degli onesti”.

 Laura Garavini, capogruppo Pd nella commissione Antimafia, in merito a quanto accaduto ha commentato che “l'opposizione sta dimostrando un grande senso di responsabilità e di attenzione alle sorti del Paese: vogliamo che la maggioranza in Parlamento dimostri almeno lo stesso livello di senso dello Stato e chieda perciò le dimissioni del ministro Romano, la cui stessa nomina è stata inopportuna”

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