rotate-mobile
Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Urla, paroloni e lancio di penne Sfiorata rissa in Consiglio comunale

Braccio di ferro tra maggioranza e opposizione per l'approvazione della delibera sull'anagrafe degli eletti, la pubblicazione on line di tutta una serie di informazioni sui consiglieri comunali. Duro scontro tra i consiglieri Mangano e Milazzo

Una seduta ad alta tensione quella andata in scena ieri sera, ma finita a tarda notte, in Consiglio comunale. Urla, parole grosse, cori da stadio, lancio di penne tra consiglieri. Il motivo del contendere? La delibera sull’anagrafe degli eletti, che prevede la pubblicazione sul sito internet del Comune di tutta una serie di informazioni sui consiglieri comunali e consiglieri e presidenti di Circoscrizione.

“E’ stato davvero triste – dice Angelo Figuccia, capogruppo del Partito dei Siciliani-Mpa a Sala delle Lapidi – ciò che è accaduto la notte scorsa in Consiglio comunale, come la quasi rissa scoppiata tra i consiglieri Alberto Mangano (Idv, nella foto in alto a destra) e Giuseppe Milazzo (Pdl, nella foto in basso a destra). Un episodio vergognoso, che offende il decoro del Consiglio, e soprattutto accaduto al termine della lunga seduta che serviva ad approvare il regolamento sulla cosiddetta ‘anagrafe degli eletti’, la pubblicazione on line di tutta l’attività politica e della situazione patrimoniale di sindaco, assessori, consiglieri e consulenti già in vigore con una legge nazionale dallo scorso aprile. Già da qualche minuto, avevo capito che la situazione staalberto-mangano-2va per degenerare, e per protesta avevo abbandonato l’Aula. Quello tra Mangano e Milazzo è un episodio che non fa certo onore al buon nome del Consiglio, in un’occasione dove le parole cardini erano trasparenza e legalità.

Probabilmente, la maggioranza, che in precedenza aveva cercato un accordo soltanto con una parte della minoranza, voleva nascondere le proprie inadempienze, considerato che finora la legge nazionale non è stata applicata, con un eccesso di zelo e di solerzia. Forse, il sindaco Orlando e la sua maggioranza volevano dimostrare che Palermo è diventata la città più legale d’Italia, ma in pratica si vuole scatenare una vera e propria caccia alle streghe: va benissimo che ci siano il massimo di trasparenza e che tutte le informazioni che riguardano chi amministra la cosa pubblica siano a disposizione di tutti i cittadini, ma da qui a creare un clima quasi forcaiolo ce ne corre. Dobbiamo trovare un equilibrio affinché i cittadini siano informati di tutto ciò che accade nelle stanze comunali e che gli amministratori possano lavorare con la massima serenità, senza per questi divulgare i dati sensibili, un dettaglio d’altronde già previsto dalla stessa legge nazionale”.

“Quanto accaduto ieri notte in Consiglio Comunale è indecoroso e inconcludente- affermano invece Teresa Piccione, capogruppo Pd e Rosario Filoramo, vice presidente Commissione Urbanistica - soprattutto se lo scontro tra la maggioranza e il centrodestra sfocia in rissa a proposito di una delibera sulla trasparenza che istituisce l’Anagrafe degli eletti. Ancora di più se lo scontro si accende attorno alla pubblicazione obbligatoria del curriculum professionale e politico di ciascun consigliere. Il Partito Democratico difende con forza il diritto dei cittadini di conoscere non solo lo stato patrimoniale di chi amministra ma anche la sua storia di competenze professionali e politiche. Perché la storia di una persona vale più del suo reddito e consente al cittadino /elettore una scelta libera e consapevole. La nostra linea politica si nutre della cultura della partecipazione, condivisione e trasparenza, si riconosce e si delinea in un dialogo costruttivo tra maggioranza e minoranza nell’esclusivo interesse dei cittadini palermitani. Invitiamo il gruppo del Movimento 139 ad andare avanti su questo tema con l’appoggio del Partito Democratico e degli altri gruppi di centro-sinistra”. milazzo-giuseppe-2

“La mancata approvazione della delibera sull’anagrafe degli eletti – afferma invece il consigliere comunale Andrea Mineo (Gruppo Civitas) - peraltro proposta dalla Presidenza del consiglio, dimostra ulteriormente la fragilità di questa maggioranza, solida soltanto numericamente, incapace però di affrontare un dibattito serio in Aula. Ieri – prosegue Mineo – abbiamo assistito ad uno spettacolo mortificante per l’istituzione che rappresentiamo. In un anno noi abbiamo sempre mostrato senso di responsabilità, preferendo il dialogo all’ostruzionismo. La maggioranza invece ha voluto mostrare i muscoli su un provvedimento che non aveva alcuna ricaduta sui cittadini. Inoltre – conclude – su un mio emendamento che prevedeva l’estensione del provvedimento anche ai cda delle partecipate si è scatenato il delirio di onnipotenza del presidente Totò Orlando, che non ha nemmeno considerato il parere favorevole degli uffici e lo ha cassato”.

Ma i consiglieri potrebbero anche ricordare che mentre loro discutono fino a notte fonda su curricula da pubblicare o meno – che poi è più che altro una “querelle politica” per tastare il polso sulla solidità della maggioranza – i cittadini sono sommersi dall’immondizia (e i turisti scappano) e giovani, ma anche meno giovani, fanno i conti con la crisi.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Urla, paroloni e lancio di penne Sfiorata rissa in Consiglio comunale

PalermoToday è in caricamento