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Rap a corto di personale, Norata chiede rinforzi: ipotesi distacco per i lavoratori Reset

Il numero uno dell'azienda lo aveva anticipato in Consiglio comunale: "Interlocuzione in corso con l'amministrazione per un accordo di rete". L'obiettivo è colmare le carenze in settori come lo spazzamento. Susinno (Sc): "Difficoltà evidenti, si faccia presto". Giordano (Cisl): "Comune ha detto no a dipendenti Srr". Barone (Asia): "Nessuna disparità"

A corto di personale, la Rap si "gioca" la carta del distacco da altre ex municipalizzate: Reset su tutte. Lo scorso 31 ottobre, durante un'audizione in Consiglio comunale sul consuntivo 2017, era stato l'amministratore unico della società Giuseppe Norata ad anticipare questa possibilità: "In atto vi è un’interlocuzione con l'amministrazione comunale per giungere ad un accordo di rete per poter utilizzare al meglio il personale delle altre aziende, ad esempio di Reset, in distacco presso Rap". Così Norata, che punta a "sopperire alle carenze di personale" in settori quali "lo spazzamento manuale" dove ad oggi sono impiegati 200 addetti.

Anche nella differenziata, l'azienda di piazzetta Cairoli "soffre" la poca disponibilità di uomini: 450 circa, insufficienti secondo i sindacati. Per la raccolta ci sono altri 400 lavoratori; il resto è suddiviso tra manutenzione strade, pulizia delle sedi giudiziarie, discarica e Tmb, logistica, officina, servizi collaterali e tecnico-amministativi, per un totale di 1.843 dipendenti.  

"Risulta imprescindibile - afferma Marcello Susinno, consigliere di Sinistra Comune - procedere al più presto ai distacchi, perché è sotto gli occhi di tutti che la Rap è in forte affanno in più settori. Difficoltà che vanno dalla manutenzione strade e marciapiedi al mancato spazzamento, che è anche concausa degli allagamenti. Le caditoie infatti si otturano per effetto dei rifiuti lasciati per strada. L'azienda non riesce a stare dietro ad un livello così alto e perdurante di inciviltà di diversi cittadini".

I distacchi sarebbero la soluzione individuata dai vertici della Rap per non gravare troppo sui conti già in rosso. "Al momento - prosegue Susinno - nessuna mobilità è possibile attuare senza appesantire il blancio". A tal proposito, va ricordato che da gennaio a giugno la Rap ha fatto registrare una perdita di 6,3 milioni di euro. Con il sistema del distacco, il personale verrebbe retribuito dalla "casa madre", ovvero la Reset, alla quale la Rap pagherebbe le fatture per il costo del lavoro. In questo modo la Rap, bisognosa di manodopera, non dovrebbe fare assunzioni e soprattutto non applicherebbe i contratti del comparto igiene ambientale ma quelli multiservizi, che sono meno onerosi.

"Avevamo chiesto l'innesto in Rap dei lavoratori della Srr Palermo Area metropolitana - spiega Dionisio Giordano, da un paio di giorni nuovo segretario generale della Fit Cisl Sicilia - ma la risposta è stata negativa, perché il Comune in questa fase ha l'esigenza di alleggerire i costi della Reset". Un passo fondamentale sarà anche la rimodulazione del nuovo contratto di servizio: se la Rap infatti dovesse cedere il servizio di manutenzione stradale (ad altra azienda o all'esterno?), si potrebbe recuperare altro personale.  

Salvo Barone, segretario di Asia, reclama "equità tra i dipendenti di Reset e quelli di Rap". E aggiunge: "Il contratto multiservizi prevede un compenso di 6,50 euro all'ora; quello d'igiene ambientale di 10 euro, più gli accordi di secondo livello. Qual è il budget di Rap? Con i soldi disponibili sarebbe meglio fare direttamente le assunzioni, anche per non creare disparità di trattamento". Il distacco tuttavia sarebbe una soluzione temporanea. "Noi invece crediamo - conclude Barone - che si debba lavorare ad una soluzione strutturale. No a scelte unilaterali, in questa vicenda vanno coinvolti i sindacati a livello confederale".

Favorevole alla possibilità di potenziare il servizio dello spazzamento col distacco di alcuni dipendenti Reset è la Fiadel, "in quanto sia al tavolo della Reset che in quello della Rap - dichiara il segretario generale regionale Giuseppe Badagliacca - il sindacato ha presentato già queste proposte. Occorre al momento attuare scelte di buon senso e cercare di risolvere le carenze di personale nelle aziende partecipate. Gli operai vanno cercati prima all’interno delle società. Tutto per non gravare sul bilancio del Comune e per migliorare i servizi forniti alla città".

Dalla Fisascat Cisl Palermo-Trapani arriva "un secco no ai distacchi". Secondo Mimma Calabrò e Antonello Collosi "da tempo tutti i lavoratori Reset, con grandi sacrifici, lavorano ad orario ridotto e senza il dovuto riconoscimento di livelli e istituti contrattuali. Piuttosto che guardare al distacco, che produrrebbe solo guasti, si inizi a ragionare su una mobilità orizzontale fra tutte le partecipate. I distacchi provocherebbero il solo risultato di fare distinzioni fra lavoratori di serie A e lavoratori di serie B. Con il 'giochetto' del distacco gli operai di Reset andrebbero a svolgere analoghe mansioni ma guadagnerebbero meno, dal momento che verrebbe loro applicato un contratto diverso. I lavoratori sono tutti uguali. Chiediamo un incontro al sindaco per fare chiarezza senza ulteriori perdite di tempo".

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