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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

"Ciao mamma, ciao papà, siamo in dittatura", la lettera di Riccardo Nuti

Il deputato alla Camera del Movimento Cinque Stelle, che si è candidato a Sindaco di Palermo alle ultime elezioni comunali, scrive ai genitori su facebook. "Preoccupatevi, perché hanno picchiato una mamma e potrebbero farlo con chiunque"

Ecco il testo della lettera integrale di Riccardo Nuti, parlamentare palermitano, pubblicata sul suo profilo facebook:

"Ciao mamma, ciao papà,
Sono alla Camera dei Deputati, a Roma. Vorrei raccontarvi quello che è accaduto in questi due giorni.
Mamma, papà: siamo in dittatura, ogni regola, ogni articolo è stato violato, stracciato. Mi verrebbe da dirvi “non preoccupatevi” come ho sempre fatto, perché realmente non c'era molto da preoccuparsi ed invece questa volta non è così. Preoccupatevi, perché hanno picchiato una mamma e potrebbero farlo con chiunque.

Ieri sera, stavamo tentanto di fermare - discutendo in aula e rispettando il regolamento - l' ennesimo decreto legge incostituzionale che regalava 7,5 MLD alle banche private. La Presidente della Camera, Boldrini, ha compiuto un gesto mai avvenuto prima. Nessun presidente della Camera lo aveva mai fatto nella storia della Repubblica Italiana. Ha bloccato tutti gli interventi in corso con un qualcosa che non è scritto da nessuna parte, non è previsto ne nel regolamento della Camera ne nella Costituzione: la “tagliola”.

Noi avevamo depositato un testo che, se votato dall' aula e approvato, avrebbe permesso al Paese in pochissime ore/giorni di avere una legge che evitasse definitivamente il pagamento dell' IMU, la famosa tassa sulla casa. Farlo richiedeva pochi minuti, ed invece la Presidente della Camera, Laura Boldrini, ha ignorato la nostra richiesta, come se noi e il regolamento sventolato non esistessimo più. In pochi secondi ha fatto votare il decreto, mentre giù un deputato, il Questore Stefano Dambruoso, dava uno schiaffo e poi una spinta ad una donna e mamma, sfortunatamente grillina, Loredana Lupo. Durante tutto ciò, la Presidente Boldrini ha chiuso la seduta, è scappata e le telecamere sono state allontanate.
Per fortuna una telecamera è riuscita a far vedere in tv lo schiaffo rivolto dal questore alla nostra collega Lupo, ma neanche questo è bastato perché questa persona venisse allontanata dall'aula e dal Parlamento. E non è servito neanche affinché la Presidente della Camera ne chiedesse l' interdizione dal suo ruolo e poi, quindi, le dimissioni.

Mamma l' indomani ci siamo sentiti dire dal PD (partito che si definisce democratico a parole), che la colpa è di Loredana perché si è alzata anziché stare seduta. Addirittura alcuni giornalisti hanno sostenuto che Dambruoso ha fatto bene a dare quello schiaffo. Abbiamo denunciato tutto.
Passata la notte questa mattina alle 8 le sale delle commissioni erano chiuse a chiave. Mai accaduto. Un nostro collega, che di mattina preso era entrato nella stanza della commissione giustizia, è stato chiuso dentro (lo so, è paradossale, ma tant'è).

Alle 10:30 altra dimostrazione di dittatura: dopo aver violato 3 articoli del regolamento della Camera (25.2 – 77.3 – 86.6) e senza aver ricevuto nessuna risposta nel merito della nostra denuncia, il presidente della commissione affari costituzionali, Sisto, ha aperto la votazione in due secondi netti. Senza possibilità di discutere e al di fuori di ogni regola democratica si sono assicurati il mandato per poter portare in aula, quello stesso giorno, la legge elettorale fatta da due condannati. Il Presidente Sisto e nessun altro ha contato i voti, nessuno ha verificato se c'era il numero legale e quando ho chiesto ufficialmente il conteggio dei voti (art. 53.3), Sisto è scappato. Abbiamo gridato il nostro sgomento, qualcuno di noi ha pianto per la disperazione, per la prepotenza.

I giornali e la tv parlano di guerriglia 5 stelle, dicono che siamo violenti, che non vogliamo dialogare. Cara mamma, caro papà, preoccupatevi quando sentirete parlare bene di noi, solo voi sapete chi sono, chi siamo, solo voi sapete cos'è la nostra onestà, solo noi sapremo riconoscerci anche in mezzo al buio di questo palazzo, di queste falsità, di questa corruzione.

Riccardo Nuti

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