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Reset, sotto accusa l'organizzazione del lavoro: "Autorizzate 10 mila ore di straordinario"

A dirlo è il segretario dell'Ursas-Sadirs, Pietro La Torre, che lamenta anche "l'ennesimo rinvio dell'incontro col sindaco" atteso da quattro mesi. Sindacati sul piede di guerra: "Pronti a una vertenza collettiva per arrivare a 40 ore settimanali"

Ritardi sul Tfr, discriminazioni tra dipendenti, troppe ore di straordinario. È la situazione vissuta dai dipendenti della Reset e denunciata dai sindacati. Pietro La Torre, segretario dell’Ursas-Sadirs, spiega che le sigle hanno registrato l’ennesimo rinvio dell’incontro col sindaco previsto per oggi e atteso da quattro mesi. “Siamo pronti a portare avanti una vertenza collettiva per garantire le 40 ore settimanali di lavoro” dice.

 “La Reset sta facendo peggio della vecchia Gesip - dice La Torre - ci sono 10 mila ore di straordinario, in alcuni casi legittime mentre in altri casi si superano abbondantemente le 80 ore mensili a collaboratore, quindi ben oltre il normale orario di lavoro. Richiediamo informazioni precise sull’utilizzo delle risorse, ma non riceviamo risposte dall’azienda. Siamo di fronte ad una paradossale situazione dove per la parte della proprietà e dell’azienda si disattende ogni accordo sottoscritto e regola. L’organizzazione del lavoro e la distribuzione dell’orario del lavoro non rispondono più a nessun criterio contrattuale, e anche le retribuzioni sono piegate all’esclusiva discrezionalità dell’interesse del momento, al buco da coprire, alla emergenza del Comune che nessun altro potrebbe soddisfare, mentre ai lavoratori si contesta  la mancata prestazione  in orari diversi da quelli contrattualmente previsti”.

La Torre si dice preoccupato “dalla deriva che la situazione sta assumendo e la sordità degli interlocutori. Certo non staremo silenti a guardare, la Reset deve tirare fuori le carte tutte le carte e rendere alle organizzazioni sindacali le informazioni richieste nella loro interezza. Dal versante dell’amministrazione comunale va chiarito che il bilancio e la sua approvazione non è materia di competenza delle Organizzazioni dei lavoratori e quindi il rinvio e la sua motivazione continuano ad essere un fuori tema, un voluto e strumentale fuori tema che produce irritazione e malessere fra i lavoratori che vedono traditi gli impegni e gli accordi sottoscritti con le organizzazioni sindacali. In questo clima sarebbe un errore accettare e quindi  attendere l’ulteriore rinvio proposto dal sindaco. Proporremo infatti a tutte le organizzazioni presenti in Reset di realizzare l’assemblea dei lavoratori e in quella sede incardinare una vertenza collettiva anche di natura legale contro la Reset e il Comune per scrivere la parola fine a questo indegno teatro, essendoci tutti i presupposti per vedere condannate le nostre controparti per le illegittimità presenti e potere quindi riportare i lavoratori a 40 ore settimanali”. 
 

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