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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Dossier Comune: il sindaco Orlando giovedì in Consiglio, le opposizioni convocano gli uffici

Il primo cittadino risponderà "punto per punto alle presunte contestazioni contenute nella relazione". Revisori, ragioneria generale, capo di gabinetto, capo del personale saranno sentiti domani in audizione da M5S, Forza Italia, I Coraggiosi, Per Palermo con Fabrizio e Fdi

La relazione del ministero dell'Economia e delle Finanze sulla situazione contabile e amministrativa del Comune sarà al centro della seduta del Consiglio comunale di giovedì. Alle 16 il sindaco Leoluca Orlando sarà in Aula per rispondere "punto per punto alle argomentazioni contenute nella relazione ed alle presunte contestazioni in essa sollevate".

Dossier del ministero, le 46 irregolarità che fanno tremare il Comune

Il dibattito consiliare è stato concordato dal primo cittadino con il presidente del Consiglio comunale Totò Orlando. Intanto i gruppi consiliari di Movimento 5 Stelle, Forza Italia, I Coraggiosi, Per Palermo con Fabrizio e Fratelli d'Italia - riuniti in conferenza - hanno stabilito di convocare, per domani alle 17, il Collegio dei Revisori dei conti, Ragioneria generale, il capo di gabinetto e il dirigente dell'ufficio Personale. Tutto ciò, si legge in una nota, "al fine di ottenere una completa istruttoria propedeutica all'esame delle osservazioni del sindaco previste in Consiglio comunale".

La relazione integrale del Mef sul Comune di Palermo

La relazione che fa tremare i vertici di Palazzo delle Aquile è arrivata alla fine della scorsa settimana: 250 pagine dove gli ispettori del ministero dell'Economia giunti a Palermo un anno fa per setacciare i conti e l'attività amministrativa del Comune dal 2011 al 2016 hanno rilevato ben 46 presunte irregolarità.

Il dossier è stato inviato alla Corte dei conti per valutare eventuali danni erariali. Le criticità maggiori riguardano il personale: dalla stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili al sovradimensionamento della dotazione organica. Sulle partecipate il ministero contesta "una massa di crediti stratificati" e "la gestione di servizi strumentali" (che non sarebbe prevista dalla legge). Sotto accusa la gestione della Ztl da parte dell'Amat, che dovrebbe occuparsi solo di trasporto pubblico. Alla Gesap, secondo gli ispettori ministeriali, il Comune avrebbe dovuto "provvedere alla dismissione delle quote".

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