"Gravi irregolarità amministrative": il Movimento 5 Stelle chiede le dimissioni di Orlando
Sulla scia della relazione confezionata dal ministero dell'Economia e delle Finanze su presunte irregolarità amministrativo-contabili da parte di Palazzo delle Aquile, arriva il duro attacco del M5S: "Dimissioni immediate, il Comune di Palermo non è casa sua"
"Il sindaco Leoluca Orlando, deve dimettersi subito per le numerose e gravi irregolarità amministrative riconducibili alla sua giunta, confermate dalla relazione del Mef sui contratti con le partecipate e sugli incarichi dirigenziali in Comune". Ad afferlmarlo, in una nota, è la deputata del Movimento 5 Stelle Chiara Di Benedetto, capogruppo in commissione Cultura, secondo cui i rilievi mossi dal M5S "sono stati riscontrati dalla Ragioneria generale dello Stato, sulla base di un'ispezione che ha richiesto un lungo lavoro di verifica".
Irregolarità amministrativo-contabili, Comune nel mirino del Ministero dell'Economia
"In proposito - continua la parlamentare - avevamo presentato una specifica interrogazione parlamentare insieme a colleghi deputati, elencando le anomalie e contraddizioni dell'amministrazione Orlando sulla base di precisi elementi documentali. Nella fattispecie appare una gestione allegra della cosa pubblica, su cui Orlando ha innegabili responsabilità politiche".
La relazione integrale del Mef sul Comune di Palermo
"Allora - prosegue Chiara Di Benedetto - fummo derisi e denigrati, come se avessimo esagerato o addirittura inventato. Adesso quelle nostre questioni hanno trovato conferma da parte dell'organismo di verifica del Ministero dell'Economia e delle Finanze, che si determinerà dopo le controdeduzioni del Comune di Palermo, guidato da Orlando". "Nei prossimi giorni - conclude Di Benedetto - saranno pubblici gli addebiti all'esecutivo guidato dal sindaco Orlando, che non ha giustificazioni. Dunque emergerà una visione personalistica del potere, contro cui ci siamo battuti con contezza e coraggio. Consigliamo a Orlando l'unica strada possibile, che è quella delle dimissioni immediate, perché il Comune di Palermo non è casa sua".