rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

"Mi dimetto oggi, basta con Musumeci": atto finale del "caso" Sgarbi

L'addio all'incarico nella Giunta regionale era già stato anticipato più volte, ma il giorno "x" era fissato per maggio. Nelle ultime ore si è invece consumato lo strappo definitivo: "Non voglio avere alcun rapporto con Musumeci, che è un gran maleducato". Sebastiano Tusa indicato come successore

"Consegno oggi la lettera di dimissioni al mio capo di gabinetto, non voglio avere alcun rapporto con Musumeci che è un gran maleducato". Così Vittorio Sgarbi, che ha incontrato la stampa in occasione della mostra "Sicilie pittura fiamminga" a Palazzo Reale, annuncia ai cronisti le sue dimissioni da assessore ai Beni culturali. L'addio all'incarico era già stato anticipato più volte, ma il giorno "x" era stato fissato per maggio. Lo stesso critico d'arte aveva spiegato che voleva prima portare a termine alcuni provvedimenti.

In mattinata invece l'annuncio con la nuova tempistica. "Darò le consegne a Sebastiano Tusa - ha aggiunto -  il nome del mio successore che ho concordato con Gianfranco Miccichè, entro Pasqua. Spero sia lui ovviamente il nuovo assessore ai Beni culturali". L'assessore dimissionario non risparmia attacchi e rincara la dose: "Il centrodestra ha perso le politiche in Sicilia perché il vincitore delle regionali ha voluto fare il superiore. Sono d'accordo con Musumeci su una cosa, in Sicilia si tornerà a votare presto". Quanto alla mozione di censura presentata nei giorni scorsi contro di lui dal Movimento Cinque Stelle, tagli corto: "Se i Cinque stelle vogliono portare in aula la censura lo facessero così gli rispondo sputandogli in faccia e parlo come fa Grillo".

Replicano i deputati del gruppo parlamentare del M5S all’Ars: "Dopo quattro mesi  se ne va il secondo assessore, a riprova che si sta sfaldando l’accozzaglia travestita da coalizione, che ha consentito a Musumeci di vincere le elezioni in Sicilia e che aveva un unico obiettivo: impedire al Movimento 5 Stelle di governare. Ricorderemo Sgarbi per l’effigie che lo ritrae seduto in una toilette, seminudo, con una boccetta di guttalax in mano”. “Mai un rappresentante delle istituzioni ha toccato livelli di decenza così bassi. Di sicuro non ne sentiremo la mancanza”. 

Si mette così il punto a un rapporto politico a dir poco tormentato. Ad aprile le "ostilità" era stato Sgarbi. "La nomina ad assessore - aveva detto - è stata ponderata da Berlusconi, Ghedini e Musumeci, peraltro con una lettera sottoscritta da Berlusconi a Musumeci, quando si è valutato, sulla base dei sondaggi di Pagnoncelli, che le liste dei candidati di Rinascimento in tutti i collegi siciliani, che il Mir (il “Movimento in Rivoluzione fondato da Giampiero Samorì)  tenacemente intendeva presentare, poteva raggiungere tra i 5 e i 7 punti percentuali, togliendoli tutti all’area del centrodestra. Nella situazione in essere al momento, e con me candidato presidente, sarebbe stata la differenza per far perdere Musumeci e consegnare la Regione ai 5 Stelle. Se ne desume - sottolinea Sgarbi - che Musumeci, nel patto tra galantuomini, deve la sua vittoria alla mia scelta. Si può anche dimenticare, ma è un dato di fatto".

Poi, in occasione in un'uscita pubblica, aveva ricarato la dose: "Non sono io che me ne vado, sono stati loro a cacciarmi. Il patto prevedeva le mie dimissioni qualora fossi diventato ministro. Visto che difficilmente diventerò ministro, sarei rimasto assessore qui, ma loro hanno deciso che devo lasciare il posto a qualcuno che sono sicuro sarà siciliano e di un partito. Forse hanno bisogno di bilanciare... Non so".

Infine il botta e risposta a distanza. Intervistato dall'emittente televisiva Trm, Musumeci aveva anticipato che il successore "Sarà un tecnico che darà impulso con una presenza maggiore e non riferibile necessariamente a un partito. Un tecnico al di sopra delle parti". Sgaerbi aveva commentato in modo tanto asrcastico quanto diretto: "Non vorrei che Musumeci alla fine andasse via prima di me. Nella situazione siciliana trovare una maggioranza in questo clima non è facile, salvo che non faccia un accordo con il Pd, ma per uno che viene da una destra così risentita non sarà facile. Forse ce ne andiamo insieme". 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Mi dimetto oggi, basta con Musumeci": atto finale del "caso" Sgarbi

PalermoToday è in caricamento