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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

La Regione cerca un addetto stampa (gratis) per il Vinitaly: è polemica

Dovrà curare le iniziative di "Palcoscenico Sicilia" in occasione della fiera che si terrà a Verona dal 15 al 18 aprile. Un incarico a titolo gratuito. Insorge l'Assostampa: "Vergogna, si ritiri subito l'avviso. Il lavoro va retribuito!". Appello dell'Ordine al presidente (e giornalista pubblicista) Musumeci

La Regione Siciliana cerca un esperto, un giornalista, che dovrà curare le iniziative di "Palcoscenico Sicilia" all'interno del padiglione a disposizione di Palazzo d'Orleans per l'edizione 2018 del "Vinitaly" di Verona in programma dal 15 al 18 aprile. Il compenso? Zero. Rimborso spese? Nessuno. 

Per il ruolo, si legge nell'avviso pubblico, la Regione cerca "una collaborazione, a titolo gratuito, con adeguata professionalità e competenza, risultante da curriculum, nell'ambito della comunicazione con specifiche competenze nel settore dell'agroalimentare. L'offerta è interamente a titolo gratuito comprese le spese di viaggio, vitto e alloggio a Verona nel periodo della manifestazione". L'offerta ha scatenato la polemica, riaprendo anche la vecchia "ferita" dell'ufficio stampa, inesistente ormai da anni. L'Assostampa Sicilia in un tweet attacca: "Vergogna, ritirare subito l'avviso. Il lavoro va retribuito!".

Poi in serata l'assessore regionale all'Agricoltura, Edy Bandiera, ha reso noto di avere ritirato l'avviso. "Un tempo la Regione Siciliana passava agli onori della cronaca per gli sprechi ora per un avviso che al contrario è andato oltre i limiti. Non ne sapevo nulla perché influenzato, provvedimento fatto in buona fede ma che ho concordato col dirigente di ritirare immediatamente". Ha detto Bandiera all'Ansa. "Il lavoro va sempre rispettato e retribuito - ha aggiunto - non c'è stata alcuna volontà di mortificare il lavoro dei giornalisti che sono dei professionisti, probabilmente un eccesso di zelo. L'avviso è già stato ritirato, faremo valutazioni economiche prima di pubblicare un eventuale secondo avviso".

Le reazioni

"A fronte dell’ennesimo imbarazzante annuncio di un’amministrazione pubblica che intende fare comunicazione a titolo gratuito, il sindacato dei giornalisti  si legge in una nota - non può che ribadire con forza una posizione chiara e ferma: 'Non è accettabile che un ente pubblico disponga atti di assunzione di giornalisti a titolo gratuito e non è etico che i giornalisti accettino questi incarichi'. La ricerca di un comunicatore a titolo gratuito, per il padiglione della Sicilia alla Fiera Vinitaly da parte dell’assessorato regionale all’Agricoltura, ripropone in modo clamoroso le difficoltà di rapporti chiari e trasparenti tra il mondo del giornalismo, l’informazione e il mondo della pubblica amministrazione. Fermo restando che è vietato dalle leggi affidare incarichi a titolo gratuito a giornalisti iscritti all’Ordine, (né a chiunque, da parte della pubblica amministrazione, dopo l'entrata in vigore lo scorso 6 dicembre della legge 172/2017), resta la gravità del tentativo dell’assessore regionale all’Agricoltura di aggirare l’ostacolo, cancellando di fatto la figura del giornalista addetto stampa e ipotizzando una figura ibrida di comunicatore, fuori da ogni profilo professionale e contratto di lavoro. Da tempo l’Associazione Siciliana della Stampa chiede alla Regione e agli Enti locali siciliani un tavolo di confronto per l’istituzione di uffici stampa che siano previsti e fissati nelle piante organiche, con un numero di giornalisti adeguato alle esigenze di un’informazione trasparente e di qualità, che siano al servizio degli Enti  e garantiscano ai cittadini il diritto di essere correttamente informati. E questo nel rispetto delle legge 150 che però, a distanza di quasi 20 anni dalla sua emanazione, non può più avere regime di prima applicazione. In questo senso la strada maestra resta sempre e unicamente quella dei concorsi pubblici per titoli, con l’applicazione del contratto di lavoro per i giornalisti vigente in Sicilia (unica regionale in Italia) che ne definisce i profili professionali. Gli uffici stampa, anche quelli per singole manifestazioni, non possono e non devono essere una riserva di incarichi di miglior favore per dipendenti pubblici o per personale che a vario titolo ricoprono già altri incarichi, ma strutture altamente professionalizzate alle quali deve essere possibile accedere solo dopo rigorose e trasparenti selezioni pubbliche. A questi principi non può fare eccezione nemmeno la Fiera dei vini, così come quella dei carciofi. L’Associazione siciliana della stampa, dunque, invita l’assessore all’Agricoltura a ritirare il provvedimento emesso; e il presidente Musumeci ad accelerare i tempi per la definizione dell’organico e la messa in concorso dei posti per i giornalisti dell’ufficio stampa della Presidenza. Un ufficio stampa strutturale e professionale eviterebbe certamente figure meschine di questo tipo di cui la Sicilia non ha certo bisogno".

Duro anche il commento dell'Ordine dei giornalisti. “Uffici stampa, di male in peggio -si legge in una nota-. Dopo il decreto del sindaco metropolitano di Catania Enzo Bianco per l'affidamento dell'incarico di portavoce a titolo gratuito, per fortuna ritirato dopo la ferma presa di posizione dell'Odg Sicilia e da quella successiva dell'Assostampa, ci si mette pure la Regione Siciliana. Siamo ormai stanchi di ripeterlo come ormai facciamo con frequente periodicità, chiedere a un giornalista di prestarsi a lavorare gratis è inammissibile e offende la dignità dell'intera categoria. Stavolta è anche peggio, perché l'avviso specifica che l'offerta è interamente a titolo gratuito, comprese le spese di viaggio, vitto e alloggio a Verona nel periodo della manifestazione. Non un'offerta di lavoro a titolo gratuito, dunque, ma addirittura in perdita. Un paradosso".

L'Ordine dei giornalisti chiede un intervento del presidente della Regione Musumeci, che è anche giornalista pubblicista, per ritirare l'avviso e chiede la possibilità di un incontro, più ampio, sugli uffici stampa. "Sappiamo che il presidente in passato ha manifestato l'intenzione di ricostituire quello alla Regione, spazzato via dal suo predecessore Crocetta, abbiamo sperato che sotto la sua guida si potesse fare in Sicilia chiarezza in questo settore, dove la legge 150 del 2000 viene sistematicamente ignorata dagli enti pubblici o piegata alle esigenze delle singole amministrazioni. Ma vorremmo anche, una buona volta, che le buone intenzioni espresse in passato da Musumeci così come da Bianco, si traducessero finalmente in atti concreti e coerenti".

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