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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

L'Ars approva il rendiconto 2017, ritirati i documenti contestati dalla Corte dei Conti

La presidente della sezione di Controllo, Luciana Savagnone, aveva contestato al Governo di avere modificato il rendiconto già approvato con un nuovo. Musumeci: "Una tempesta in un bicchiere d'acqua"

L'Assemblea regionale ha approvato il rendiconto generale della Regione Siciliana per l'esercizio 2017, il disegno di legge sui debiti fuori bilancio e l'assestamento di bilancio. Si tratta dei documenti propedeutici all'approvazione del bilancio di previsione e della finanziaria. Superato, quindi, lo stallo nato con il ritiro del Rendiconto 2017 approvato a ottobre e contestato dalla Corte dei conti

La presidente della sezione di Controllo Luciana Savagnone aveva contestato al Governo regionale di aver modificato il rendiconto generale per il 2017, già parificato dai giudici a luglio, con un nuovo testo trasmesso all'Ars per l'approvazione. Da qui il passo indietro dell'esecutivo, che ha ritirato il testo "in autotutela" lasciando in piedi il Rendiconto approvato dalla Corte.

"Martedì, terminati i lavori di commissione - ha spiegato l'assessore Gaetano Armao - sarà pronto per l'aula dell'Ars il Def regionale integrato dalla nota di aggiornamento, poi si passerà entro il 30 novembre alle variazioni del bilancio, quindi si può procedere all'esame del bilancio e di una legge di stabilità assai snella".

"Il nostro sarà un bilancio essenziale, asciutto - dice il presidente della Regione Nello Musumeci in un'intervista a Tgs -.  Quest'anno, per la prima volta nella storia della Sicilia degli ultimi governi, vorremmo approvarlo entro il 31 dicembre, come prevede la legge, per evitare di ricorrere all'esercizio provvisorio. Farlo significherebbe mettere tutta l'Amministrazione regionale, già dal primo gennaio 2019, nelle condizioni di poter partire senza impegnare le somme in dodicesimi. E' una scommessa sul piano politico e proprio per poterla vincere abbiamo previsto che non ci sarà maggiore spesa rispetto al bilancio dello scorso anno. Ho grande rispetto per il senso di responsabilità del Parlamento - ha aggiunto - e sono convinto che l'Aula consentirà a lavoratori e imprese di entrare a disposizione delle risorse, che nel bilancio non sono tantissime perché è quasi tutta spesa corrente".

Tra le novità introdotte nel testo Musumeci ricorda gli incentivi alle giovani coppie per l'acquisto della casa, quelli per le imprese e poi le norme sull'ambiente e il territorio e "l'Agenzia per la casa, un pallino di 65mila famiglie siciliane che cercano un'abitazione. Gli Iacp erano e restano enti inutili, abbiamo posto fine alla gestione commissariale che era una vergogna, ma speriamo che la loro gestione così come l'abbiamo conosciuta possa durare al massimo un anno perché nel frattempo l'agenzia possa sostituirli". Norme in parte già previste dal governo Musumeci nella scorsa finanziaria ma poi bocciate dall'Aula. "Il Parlamento è sovrano e noi abbiamo grande rispetto per l'Aula - sottolinea Musumeci -. Noi facciamo le proposte, ma se l'Ars le boccia la responsabilità non può ricadere sul Governo".

Musumeci liquida lo scontro con la Corte dei Conti come una "tempesta in un bicchiere d'acqua. L'impalcatura numerica restava inalterata - precisa Musumeci - C'è stata forse un po' di leggerezza da parte degli uffici nel rispettare le procedure formali, per cui ai magistrati contabili è sembrato che il rendiconto 2017 fosse diverso. Se ci fosse stata da parte degli uffici una cura maggiore e se da entrambe le parti ci fosse stata una comunicazione più efficace forse avremmo evitato questa tempesta in un bicchiere d'acqua. Abbiamo capito che tutti e due agivamo in assoluta buona fede. Io ho da sempre grande rispetto per tutta la magistratura".  

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