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Sabato, 20 Aprile 2024
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Riforma Province, Crocetta: "Non mi dimetto: per eliminarmi serve un bazooka"

Il Governatore all'indomani della votazione: "Se l'Ars non fa una riforma, perché dovrei andarmene io? Faraone? Non lo temo, ha due assessori, se bilancio va male dovrà prenderne atto anche lui. Se si dovesse andare alle urne vinco di nuovo"

Rosario Crocetta non si dimetterà e non ha in programma di aprire scontri tra governo e Parlamento in merito alla questione della legge attuativa dei Liberi consorzi e delle città metropolitane. Il governatore lo dice e ridice con fermezza in conferenza stampa a Palazzo d'Orleans, commentando il flop delle votazioni di ieri all'Ars in materia di riforma delle Province. "Capisco i desideri di qualcuno, ma - affonda - non avranno questa soddisfazione. Sono stato eletto dal popolo e solo il popolo potrà sfiduciarmi alle urne e non i complotti di Palazzo. Possono eliminarmi solo con bazooka". 

Parole che non lasciano spazio a dubbi. "Se l'Ars non fa una riforma - sostiene  - perché mi dovrei dimettere io? Quando Renzi ha dei contrasti nel Pd intorno alle riforme istituzionali, non mi pare che qualcuno dica di staccare la spina, ma cerca il confronto con le opposizioni, si confronta con Ncd, Forza Italia, minoranza Pd e così via". Tra le motivazioni addotte per non approvare la tanto discussa legge per Crocetta ci sarebbe quella "delle clausole legate alla Finanziaria per la riduzione della spesa degli organici. Questa legge - aggiunge - per la riduzione della ‘gettonopoli’ porta a un risparmio di almeno 50 milioni di euro l’anno. Una risposta a chi polemizza sui tagli ai Comuni, a cui andrebbero buona parte dei risparmi". 

E a chi gli chiede se teme l'Udc o Faraone, il presidente risponde che "si dovrebbe fare una protesta diplomatica perché ha il dovere di rispettare la Sicilia e le sue istituzioni. Trovo assurde - aggiunge - le denunce di un sottosegretario che dice quelle cose sul mio conto. Il primo governo Crocetta non andava bene, il secondo neppure, per il Crocetta ter gli assessori li hanno decisi loro… E Faraone ha due assessori, non uno solo, Baccei e Contraffatto. Se il bilancio va male dovrà prenderne atto anche lui. Io non temo nessuno, neppure i potenti. Faraone un potente? Non so, è uno che ha perso le elezioni amministrative in Sicilia...”.

Crocetta tiene a sottolineare poi di non aver ricevuto durante gli incontri di ieri dei segnali politici negativi. "Trovo assurdo - prosegue - che su di me si siano fatti discorsi sull'antimafia parolaia perché i passi avanti sono stati fatti. Una legislatura fa sarebbe stata possibile la legge sulla parità di genere? Io vorrei andare a velocità supersonica ma purtroppo non si può. Anche Cuffaro e Lombardo, partiti con maggioranze schiaccianti, dopo sei mesi erano in difficoltà". "I cittadini - aggiunge - sono stanchi di questo modo di far politica. Deve finire questo gioco pirandelliano di scaricare le responsabilità. Com'è che si dice? '50 sfumature di rosso...'. Troveremo certamente una soluzione". 

Riguardo, infine, alla possibilità di un voto anticipato: "Non ci sono le condizioni - commenta - e non penso che qualcuno ne abbia interesse. Forse ad alcuni non piace il mio carattere, forse faccio troppe denunce. In ogni caso - conclude - se si dovesse andare alle urne sono convinto che le elezioni le vinco di nuovo"

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