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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Genio Civile nella bufera, la Regione invia gli ispettori e il capo ufficio di Palermo si dimette

Musumeci, dopo i danni causati dal maltempo in più parti dell'Isola, aveva denunciato "ipotesi di grave negligenza e di mala amministrazione". Manlio Munafò ha lasciato l'incarico, seguendo l'esempio del collega di Catania Gabriele Ragusa

Ieri l'annuncio da parte della Regione di un'indagine per sospette "gravi negligenze" al Genio civile di Catania e Palermo e le dimissioni del responsabile etneo Gabriele Ragusa. Oggi anche il capo dell'ufficio di Palermo, l'ingegnere Manlio Munafò, ha rassegnato le dimissioni .

"La decisione - si legge in una nota - è maturata a seguito dell'indagine interna disposta, nei giorni scorsi, dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, per accertare eventuali omissioni dei vertici dell'Ufficio negli interventi di somma urgenza sui fiumi della provincia palermitana".

Musumeci, dopo i danni causati dal maltempo in più parti dell'Isola, aveva detto chiaramente che erano emerse "ipotesi di grave negligenza e di mala amministrazione, soprattutto in relazione alle omesse azioni preventive per la sicurezza degli alvei dei corsi d'acqua" e per questo motivo aveva disposto un'ispezione. A quasi 24 ore la risposta, con i fatti, dei vertici del Genio. 

Le funzioni di capo ufficio sono state assunte dall'architetto Salvatore Lizzio, dirigente generale del dipartimento Tecnico della Regione.

"Le dimissioni del capo del Genio civile, indipendentemente dalle ragioni che le hanno causate - dice il presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Palermo, Vincenzo Di Dio - destano forti preoccupazioni circa l’attività di un ufficio estremamente importante che, già in difficoltà per l’alto numero di pratiche, per l’insufficienza dell’organico e per le complessità interpretative legate alla nuova normativa sismica, adesso si ritrova anche alle prese con un cambio al vertice e con il rischio di veder messe in discussione alcune linee-guida operative che erano state oggetto di condivisione con l’obiettivo di dare un indirizzo al lavoro dei tecnici. Non intendiamo in alcun modo entrare nel merito della decisione né delle verifiche legittimamente disposte dal Governo regionale  ma sentiamo il dovere di manifestare l’auspicio che quanto accaduto non comprometta la continuità organizzativa”.

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