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Regione, passa la "manovrina": tetto agli stipendi dei burocrati

Arriva una "boccata d'ossigeno" da 109 milioni di euro destinati ad enti, consorzi e associazioni. Manager e dirigenti regionali non potranno guadagnare più di 160 mila euro l'anno. Cracolici: "Non possiamo nascondere la testa sotto la sabbia"

"Si" dell'Ars alla manovra correttiva. Con 48 voti a favore e 14 astenuti, dopo una lunghissima maratona d'aula l'Assemblea regionale Siciliana ha approvato nella tarda serata di ieri la "manovrina" che consentirà il pagamento degli stipendi per oltre 35mila lavoratori regionali. Una "boccata d'ossigeno" da 109 milioni di euro destinati ad enti, consorzi e associazioni, il cui "orizzonte" però è abbastanza ravvicinato nel tempo, dal momento che questi fondi permetteranno di far fronte alle esigenze di un mese solo.

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Oltre giugno, infatti, occorrerà studiare delle soluzioni "strutturali", da inserire nella prossima finanziaria bis, per risolvere un problema che rischia di divenire "cronico", e che ha tenuto per settimane col fiato sospeso migliaia di lavoratori. Tra le riforme più importanti del nuovo documento approvato da sala d'Ercole c'è poi il tetto massimo agli stipendi di dirigenti, manager e burocrati regionali, che non potranno guadagnare più di 160 mila euro l'anno. Una soglia ben al di sotto di quella fissata dal premier Matteo Renzi, pari a 240mila euro.

"Già nel 2007 l'Ars ha approvato una mia proposta che fissava un tetto di 250 mila euro agli stipendi - ha detto l'esponente del Pd Antonello Cracolici -, e poi anche alle pensioni: oggi la situazione del nostro Paese è ancora più difficile di allora, non possiamo nascondere la testa sotto la sabbia e non possiamo far passare l'idea che il Parlamento regionale sia 'zona franca' rispetto ai tagli ai cosiddetti 'stipendi d'oro'. Io continuo a pensare che la materia contrattuale sia 'sacra' e debba essere regolata con le parti sociali: ma qui non entriamo nel merito dei contratti, ci limitiamo a chiedere di porre un tetto al di sopra del quale nessun dipendente pubblico in Sicilia possa guadagnare".

Infine, la "manovrina" ha affrontato anche il tema degli sportelli multifunzionali, con il Ciapi di Priolo che, per progetti specifici, potrà stipulare contratti a tempo determinato, ma, come cita espressamente un subemendamento, in regime di "lavoro subordinato". Scongiurato dunque il rischio che ai circa 1.800 lavoratori venissero proposti dei co.co.pro. (Fonte: TmNews)

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