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Martedì, 16 Aprile 2024
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Lo spettro del baratro per la Rap, i sindacati: "Più soldi per l'azienda"

Polemiche e veleni a Sala delle Lapidi, scoppia la bagarre: seduta chiusa in anticipo. In Aula i dirigenti della società partecipata non hanno fatto in tempo neanche a parlare. Situazione esplosiva, la denuncia di 4 consiglieri: "Ci è stato impedito di partecipare al dibattito"

Senza "testa" e con risorse economiche ridotte al lumicino, tanto da correre il rischio di non poter sopportare i costi aggiuntivi necessari per aumentare la raccolta differenziata. Come se non bastassero i problemi alla discarica di Bellolampo, la Rap deve fare i conti anche col rischio di un nuovo fallimento. In Consiglio comunale in tanti agitano questo spettro: da Fabrizio Ferrandelli (Coraggiosi) a Ugo Forello (M5S), passando per Mimmo Russo (Fdi), intervenuti in Aula nel corso dell'audizione dei vertici dell'azienda di piazzetta Cairoli, vale a dire il collegio sindacale, che dallo scorso settembre regge la partecipata in mancanza del Cda. Lo hanno ribadito pure Fit Cisl, Uiltrasporti, Fiadel e Filas, al termine di una seduta molto tesa che si è chiusa anzitempo dopo un'accesa discussione fra Ferrandelli e Giusto Catania.

"Non possono più essere rimandati gli impegni assunti: il mantenimento della proprietà pubblica della società, l’immediata nomina di un presidente, di un direttore generale e l’approvazione del bilancio consuntivo 2016" hanno dichiarato i sindacati, contrari a "operazioni di 'finanza creativa' da parte del socio unico Comune. E' chiaro che senza adeguate risorse economiche, l’azienda non sarà in grado di fare gli investimenti necessari a migliorare i servizi per la città e la delibera sulla tariffa Tari 2018, appena votata in Consiglio comunale, certamente non va in questa direzione e trasmette nuova preoccupazione ai lavoratori". Fit Cisl, Uiltrasporti, Fiadel e Filas hanno lanciato l'ultimatum all'amministrazione comunale: "Supporti coi fatti l’azienda e non si limiti a dettare ordini in assenza di una concreta sinergia, di un flusso regolare di risorse economiche e di una costante collaborazione finalizzata alla soluzione delle quotidiane problematiche, altrimenti in tempi brevi riprenderanno le assemblee dei lavoratori".

La situazione, di per sé già difficile, rischia quindi di diventare esplosiva. Come dimostra il clima vissuto a Sala delle Lapidi. I dirigenti dell'azienda partecipata non hanno fatto in tempo neanche a intervenire. Ferrandelli e il forzista Andrea Mineo constatando che buona parte dei consiglieri di maggioranza non erano presenti in Aula hanno chiesto la verifica del numero legale. Risultato? Fine dei "giochi". E polemiche a mai finire: "Spiace constatare - ha detto Mineo - che dinanzi a un tema così importante come quello dei rifiuti, della manutenzione strade e del decoro urbano, gran parte della maggioranza diserti l'Aula”. Replica della maggioranza: "Oggi si è sprecata un'occasione per ascoltare i vertici della Rap sulle criticità relative al tema dei rifiuti e per fare un ragionamento complessivo sul miglioramento del servizio in città. Il presidente del Consiglio tuttavia è stato costretto a chiudere repentinamente la seduta a causa delle reiterate intemperanze ed interruzioni di chi ritiene che il Consiglio comunale sia il palcoscenico esclusivo per i propri comizi" è il commento dei quattro consiglieri di Sinistra Comune Giusto Catania, Marcello Susinno, Katia Orlando e Barbara Evola. "Oggi noi - hanno aggiunto - eravamo tutti presenti, ma di fatto ci è stato impedito di partecipare al dibattito". 

"La Rap - ha concluso Sandro Terrani, capogruppo di Mov139 - ha bisogno di una governance costituita da persone del settore per il rilancio della società e renderla competitiva anche al fine di mantenere pubblica la gestione del servizio di igiene ambientale. Di fondamentale importanza, per essere competitiva rispetto alle altre realtà dovrà essere l’aumento della raccolta differenziata che vede secondo i dati Ispra, la nostra città all'ultimo posto in Italia, con soltanto il 7,2% di raccolta differenziata e dove la tassa dei rifiuti di conseguenza e una delle più alte con 305,23 euro ad abitante. I dati dell'Ispra confermano un dato: meno si inquina e meno pagano i cittadini".
 

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