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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Boom di portaborse all’Ars, perplessa la Corte dei Conti: "Assunzioni ingiustificate"

Un'escalation di assunzioni, con 300 portaborse per i 70 deputati, che ha attirato una vasta attenzione. Tra i dubbi e le perplessità riscontrate da parte dei magistrati c'è la tipologia di inquadramento. I capigruppo in audizione: "E' nostra intenzione adeguarci al più presto"

Miccichè lo aveva annunciato qualche giorno fa: “Dal prossimo anno cambierà tutto. Non sarà più consentito lo spreco di risorse pubbliche per assunzioni di portaborse e collaboratori clientelari. Taglieremo la somma destinata a ogni singolo parlamentare”. E ora dopo le contestazioni che la sezione di controllo della Corte dei conti aveva inviato a tutti i gruppi parlamentari dell’Ars per il modo in cui, soprattutto i più numerosi, avevano utilizzato i fondi destinati ai contratti dei collaboratori esterni e dei cosiddetti dipendenti stabilizzati, stamattina si è tenuta l'audizione dei capigruppo dell'Assemblea regionale siciliana davanti ai magistrati. 

Un'udienza durata circa mezz'ora, aperta dal presidente della sezione di controllo della Corte dei Conti, Maurizio Graffeo. Tutti i capigruppo erano in prima fila: Giuseppe Lupo del Pd, Carmelo Pullara dei Popolari autonomisti, Eleonora Lo Curto dell'Udc, Giuseppe Milazzo di Forza Italia, Tony Rizzotto del Gruppo Misto, Alessandro Aricò di Diventerà Bellissima, Valentina Zafarana del Movimento 5 Stelle, Antonio Catalfamo di Fratelli d'Italia e Nicola d'Agostino di Sicilia Futura.

Nel mirino le assunzioni di portaborse e collaboratori, perché adesso la Sezione controllo della magistratura contabile vuole fare chiarezza. Un'escalation di assunzioni, con 300 portaborse per i 70 deputati, che ha attirato una vasta attenzione. Tra i dubbi e le perplessità riscontrate da parte dei giudici, la tipologia di inquadramento dei portaborse. In particolare, il presidente Maurizio Graffeo ha chiesto a tutti i capogruppo all'Ars ascoltati questa mattina se riguardo al decreto presidenziale 293 del novembre 2017 - le nuove norme che disciplinano il pagamento del personale stabilizzati e dei collaboratori esterni e stabilisce il contributo massimo - c'è traccia di una delibera del Consiglio di Presidenza. Ma tutti i presenti hanno confermato di aver preso coscienza del testo solo recentemente.

Miccichè, nel gennaio scorso, avendo presagito che la pioggia di assunzioni avrebbe avuto come conseguenza che il numero dei precari superasse quello del personale a tempo indeterminato dell’Assemblea, aveva invitato i capigruppo a selezionare il personale, a scegliere collaboratori qualificati da retribuire in base alla loro effettiva professionalità, sottolineando la necessità di dare priorità ai cosiddetti stabilizzati.

Nel dettaglio Forza Italia ha 32 portaborse per 13 deputati, i 5 stelle 24 per venti deputati, il Pd 34 per 11 deputati, i Popolari 21 per sei onorevoli. Nella relazione trasmessa ai gruppi parlamentari, i giudici della Corte dei conti hanno quindi mosso rilievi sulle retribuzioni elargite ai cosiddetti 'stabilizzati', personale inserito in un elenco 'speciale' da anni e che viene contrattualizzato all'inizio di ogni legislatura. La Corte oggi ha chiesto ai gruppi di modificare i contratti stipulati a gennaio dai gruppi parlamentari con questo personale. Il capogruppo del Pd, Giuseppe Lupo, ha assicurato di avere adeguato i contratti ai 18 'stabilizzati' inquadrati. "Abbiamo già provveduto ad adeguare i trattamenti contrattuali", ha detto. Gli altri capigruppo hanno garantito ai giudici che lo faranno a stretto giro, rispondendo così alla osservazioni della Corte. "E' nostra intenzione adeguarci al più presto", hanno assicurato in coro.

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