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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Orlando: "Gestione di acqua e rifiuti allo sbando, ora basta"

Durissimo attacco da parte del sindaco alla Regione e a Confindustria Sicilia in merito alla gestione della raccolta dei rifiuti e del servizio idrico dell'Isola: "Stiamo scardinando un sistema pubblico-privato che ha determinato il fallimento di Amia e Aps"

"Stiamo scardinando un sistema di potere pubblico privato che ha condotto al fallimento di Amia e Aps, portando avanti la nostra battaglia di civiltà contro le perversioni di società pubbliche che falliscono e di aziende che perseguono interessi personali". Parola del sindaco Leoluca Orlando, che questa mattina ha incontrato i giornalisti a Villa Niscemi in quella che ha definito "una conferenza politica", alla presenza dei presidenti della Rap e dell'Amap, Sergio Marino e Maria Prestigiacomo e degli assessori Cesare Lapiana e Luciano Abbonato. "E' ora di finirla - ha detto - di nascondere dietro le esigenze dei cittadini, interessi inconfessabili che ho inteso denunciare pubblicamente alla Procura della Repubblica. Pagheranno tutti, sindacalisti, politici e imprenditori".

Il sindaco attacca a tutto campo Regione e Confindustria nella gestione dei rifiuti e dell'acqua. "Da molti anni - dice Orlando - Confindustria governa la Regione con Lombardo e con Crocetta. La stessa Regione che non ha attuato una logica di smaltimento dei rifiuti in discariche private, molte delle quali controllate da esponenti di Confindustria". Ma Orlando non risparmia neanche i sindacati. "Dove erano - si chiede - quando Amia falliva? Sono intervenuti nella gestione delle vecchie vasche di Bellolampo? Da parte mia - ha aggiunto - non c’è nessun problema con i sindacati e sono disponibile al confronto. Ho letto con stupore i loro ultimi comunicati. Il gioco di mettere contro amministrazione e aziende non passerà. I disservizi non mi preoccupano. Chi li provoca strumentalmente se la vedrà coi cittadini".

Uno dei temi è - come già detto - il fallimento di Amia che per Orlando va imputato a "ruberie e falso in bilancio, per cui il Comune si è costituito parte civile. Nella nostra regione - continua - manca un piano di rifiuti completo. Non si capisce se gli inceneritori sono previsti o meno, non c'è un sistema di compostaggio. La mancanza, poi, di un'impiantistica pubblica ha fatto sì che vi fossero mille ostacoli e il Comune ha vissuto sulla pelle questi disagi". Parlando, poi, di Bellolampo, Orlando ha spiegato che "la nostra disponibilità di metterla a disposizione ha incontrato mille resistenze, in singolare coincidenza con gli interessi privati. Altra singolare coincidenza è stata la scadenza dell’ordinanza che autorizzava il conferimento a Bellolampo, con la contemporanea attivazione di discariche private a 200 chilometri di distanza che costringono i Comuni a conferire i rifiuti con enorme aumento dei costi”.

A riguardo Sergio Marino ha messo in qualche modo le mani avanti, spiegando che "la società è riuscita a risparmiare 2 milioni e 700 mila euro di spese non ben veicolate ma se si pensa - ha sottolineato - che in soli due mesi io e gli altri componenti del Cda possiamo trasformare Rap in ciò che tutti sognano, ciò non è possibile". Il presidente ha spiegato, infatti, che la partecipata ha ricevuto una ricapitalizzazione di sei milioni per i mezzi. "Noi li spenderemo - ha precisato - per l'acquisto di mezzi e per la fornitura di tutti gli strumenti per la sicurezza. Entro l'anno daremo risposte significative". "Questa cifra - ha voluto sottolineare Orlando - andranno alla Rap per rendere più funzionale i servizi senza gravare su Tares e Tari".

In merito alla questione Srr, "queste - continua - create da una legge del 2010 non sono ancora partite. Il disegno di legge sulle città metropolitane prevede che il sistema delle Srr, pur non essendo ancora partito, si possa modificare entro due anni". Riguardo, invece, ai fondi Fas per Palermo Differenzia 2, questi sarebbero stati trasferiti dalla Regione nel 2012. "La seconda tranche della raccolta differenziata porta a porta - spiega Orlando - partirà solo a giugno di quest’anno”. E Lapiana: "è partita in deposito la consegna dei primi kit e si sta predisponendo la campagna promozionale". “Siamo pronti a incentivare la raccolta differenziata - ha detto dal canto suo Orlando -. Inoltre abbiamo posto come condizione ai Comuni di diminuire sempre di più ogni anno la quantità dei rifiuti conferiti. Abbiamo anche avviato la progettazione per la settima vasca. Lo diciamo sottovoce perché vogliamo uscire dal sistema delle discariche e puntare sulla differenziata”.

In ballo c'è anche la questione Amap. "L'acqua è un bene pubblico, lo diceva pure Mussolini - inizia Orlando -, ma ad essere pubblica deve essere anche la sua gestione. Se qualcuno pensa di far fare all'Amap la fine che ha fatto l'impresa precedente se lo può scordare". Obiettivo è infatti quello di un'azienda pubblica al 100 per cento. Sul bilancio di Aps, infatti, "che non raggiunge i 30 milioni - ha detto Orlando - ci sono 12 milioni di esternalizzate. Una cosa non normale visto che un'azienda mista non può esternalizzare". A proposito di questo quadro di "sprechi e ruberie": "Vi sembra normale - ha detto Orlando - che un'azienda come Enel si possa permettere di ricevere regali dall'Aps? Enel normalmente vende a 1,65 euro Chilowattora, ad Aps 2,65; Amap vende l'acqua a 0,24, Siciliacque ad Aps a 0,69. Tre volte tanto. Non è possibile. Amap può farsi carico del sevizio, ma non è disposta a fallire".

Dal canto suo l'Amap starebbe già provvedendo a tagliare tutti gli sprechi. "Uno di questi riguarda i 18 mila euro al mese di affitto della sede di via Ugo La Malfa". Entro l'1 ottobre, poi, l'azienda dovrebbe fornire, secondo quanto previsto dallo Sblocca Italia - il nome della società che si dovrà occupare della gestione del servizio pubblico per l'ex Provincia. A tal riguardo la Prestigiacomo è stata chiara e ha messo avanti tre condizioni per continuare a portare avanti il servizio. "Chiediamo - conclude - alla Regione una commessa di 8 milioni di euro, una deroga per provvedere alla ristrutturazione dei depuratori non funzionanti e che diventiamo l'ente unico della gestione del servizio idrico".

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