La Regione presenta il primo Piano socio-sanitario ma non invita i disabili: è polemica
Gli assessori alla Salute e alla Famiglia, Baldo Gucciardi e Carmencita Mangano, hanno firmato il decreto che introduce una visione integrata tra sanità e sociale, da mesi suggerita dai disabili. Giovanni Cupidi: "Nessuno di noi è stato informato"
Da oggi la Sicilia ha il suo primo Piano socio-sanitario. Baldo Gucciardi e Carmencita Mangano, rispettivamente assessore alla Salute e alla Famiglia e alle Politiche sociali della Regione, stamattina hanno firmato il decreto e presentato tutte le novità nel corso di una conferenza stampa. I disabili, da mesi protagonisti delle proteste che hanno di certo contribuito a portare la Regione a intraprendere la strada della collaborazione tra i due assessorati, però non sono stati invitati. A dirlo è uno dei più attivi tra loro, Giovanni Cupidi: "Ennesimo gesto intollerabile da parte di questo governo regionale. Viene indetta una conferenza stampa da parte degli assessori Mangano e Gucciardi, presso l'assessorato alla Salute, che presentano il piano integrato sui disabili. Nessuno di noi è stato informato e inviato".
Il nuovo piano
Tra le novità più rilevanti introdotte, l'approvazione delle linee guida per istituire l’Ufficio unico interassessoriale, che dovrebbe snellire le procedure burocratiche necessarie per ottenere i servizi richiesti, e delle indicazioni per l’elaborazione e la gestione dei progetti di vita individualizzati in materia di vita indipendente che di fatto superano le attuali strutture residenziali puntando sull'assistenza domiciliare integrata. Molto importante, inoltre, è l’attivazione delle procedure per l’inclusione socio lavorativa in salute mentale attingendo a finanziamenti da leggi che prevedono risorse specifiche. Entrando più nel dettaglio l'assistenza domiciliare integrata è una forma di assistenza rivolta a soddisfare le esigenze di anziani, disabili e di pazienti affetti da malattie cronico-degenerative e malattie rare che necessitano di un’assistenza continuativa di tipo sociale (pulizia casa, disbrigo pratiche amministrative etc.) e socio sanitaria (supporto psicologico, attività riabilitative assistenza infermieristica, etc). L’obiettivo è consentire al disabile il più a lungo possibile il conforto della propria casa, diminuendo notevolmente, in questo modo, anche i costi dei ricoveri ospedalieri non essenziali.
“Col Piano socio-sanitario – spiega l’assessore Mangano - non avremo più un’assistenza frammentaria e disorganizzata, ma finalmente saremo guidati da una visione integrata tra sanità e sociale. Questa è la direzione che dovranno percorrere tutti i soggetti detentori di interesse che dovranno dare da oggi in poi risposte ai pazienti specifiche e non più frammentarie”.
L'obiettivo è arrivare a una intesa sulle problematiche assistenziali che richiedono la necessaria integrazione della componente sanitaria con quella sociale. Il lavoro condiviso dovrebbe portare all’attivazione di un Servizio unico Famiglia-Salute non più in funzione di competenze di settore ma una Unica Fonte di intervento.
“Potrebbe essere l’unica mossa positiva di questa giunta regionale che in cinque anni nella sanità, e non solo, ha soltanto combinato disastri su disastri - dichiara il segretario generale Confintesa Sanità, Domenico Amato -: sulla carta, si prospetta abbastanza funzionale, ma la riuscita della messa in atto del piano toccherà al nuovo governo regionale nella speranza che la qualità dei componenti sia nettamente superiore”.