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Minori soli, tutori volontari si occuperanno dei migranti: è il "modello Palermo"

Il protocollo è stato presentato questa mattina in Prefettura, alla presenza del ministro dell'Interno Angelino Alfano e dei rappresentanti delle istituzioni coinvolte

Se volete, chiamatelo "modello Palermo". L'esperienza accumulata nella gestione dell'emergenza migranti - ormai diventata ordinaria - ha permesso ai soggetti che si occupano dell'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati di sperimentare "progetti individualizzati". Che adesso diventeranno prassi - unico caso in Italia - con il protocollo d'intesa sottoscritto nei giorni scorsi tra il Comune, il Tribunale civile, il Tribunale per i minorenni, la Procura presso il Tribunale per i minorenni, la questura, l'Università, l'Azienda sanitaria provinciale, l'Ufficio scolastico regionale, il Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza del Comune. 

La presentazione ufficiale è avvenuta stamattina, presso la sede della prefettura, ed alla presenza del ministro dell'Interno Angelino Alfano e dei rappresentanti delle istituzioni coinvolte. Sin dal momento in cui il minore non accompagnato approda sul territorio italiano sarà preso in carico da ciascuna delle istituzioni coinvolte: ognuno con compiti ben precisi. Gli obiettivi e le finalità dell'intesa, che ha durata biennale, prevede l'istituzione di un elenco di tutori volontari chiamati ad operare sul territorio di Palermo; l'individuazione e la risoluzione delle criticità relative all'identificazione ed all'eventuale accertamento della minore età, nonché quelle relative allo svolgimento dei rispettivi ruoli e alle comunicazioni interistituzionali nell'adozione e nell'attuazione degli ulteriori eventuali provvedimenti giudiziari.
"Palermo - ha sottolineato il sindaco Leoluca Orlando - si pone all'avanguardia con il primo protocollo di questo tipo su scala nazionale, realizzato in un momento non emergenziale. L'accoglienza che non è solo fornire un tetto, un letto e dei pasti, ma anche fornire strumenti e reti di relazione sociale e sviluppo umano. Abbiamo pensato - ha aggiunto  che fosse opportuno fare un passo avanti rispetto alla Carta di Palermo e questo protocollo nasce nel posto e nel momento giusto. Vogliamo che i minori non accompagnati non siano un numero ma che ognuno abbia un preciso riconoscimento, una cartella identitaria. Con questo protocollo diamo nei confronti dei migranti un segnale positivo: mentre altrove c'è chi parla di alzare i muri, a Palermo si promuove il dialogo".

Per il ministro Alfano "non tutti sono minori per come lo si può immaginare: perché a 17 anni e a 1,90 cm di altezza un nigeriano non dà l'impressione di essere un minore bisognoso di protezione, ma ci sono tanti minori che lo sono davvero bisognosi, e con costoro occorre avere un atteggiamento di accoglienza ed efficienza di gestione del caso singolo. Questo accordo servirà a dare maggior efficienza e maggior senso d'accoglienza".  

A coordinare il lavoro che ha portato al protocollo gli uffici dell'assessorato comunale alla Cittadinanza Sociale. "Siamo molto soddisfatti di questo risultato, che segna la possibilità di portare ad un livello superiore la collaborazione fra le istituzioni e il coinvolgimento dei privati", ha dichiarato l'assessore Agnese Ciulla. "La predisposizione di 'progetti individuali di accompagnamento' - ha concluso - conferma e ci impegna tutti ad un salto di qualità nell'accoglienza dei minori non accompagnati, riconosciuti come soggetti portatori di diritti di cittadinanza e non più soltanto come oggetto di interventi di protezione e assistenza. Allo stesso tempo, questo strumento ci permette di dare giusto riconoscimento a quei tanti cittadini che negli anni hanno dato la propria disponibilità ad agire da tutori volontari, confermando la vocazione all'accoglienza della nostra città".

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