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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Medici aggrediti in ospedale, il ministro della Salute: "Atti che non resteranno impuniti"

Dopo l'ultimo episodio accaduto al pronto soccorso del Civico, il ministro Giulia Grillo annuncia che nel prossimo Consiglio dei ministri sarà presentato "un disegno di legge a tutela dei dipendenti del sistema sanitario nazionale"

"Le ripetute e gravissime aggressioni nei pronto soccorso e negli ospedali ai danni del personale sanitario non possono avere alcuna spiegazione o giustificazione. I fatti di queste ore confermano l'assoluta necessità di un intervento legislativo, come già avevo annunciato. Ho chiesto di presentare al prossimo Consiglio dei ministri un disegno di legge a tutela dei dipendenti del sistema sanitario nazionale che lavorano sul fronte dell'assistenza ai cittadini". A dirlo è il ministro della Salute, Giulia Grillo, in un post su Facebook. Il riferimento è a quanto accaduto la notte scorsa al pronto soccorso dell'ospedale Civico, dove un'infermiera e un operatore sociosanitario sono stati aggrediti da una paziente. Si tratta però solo dell'ultimo di una lunga serie di episodi accaduti nei mesi scorsi. 

Tensione al pronto soccorso del Civico, infermiera scaraventata a terra da una paziente

"Il provvedimento - spiega il ministro della Salute - prevede l'inasprimento delle sanzioni penali nei casi di aggressioni al personale e presidi di forze dell'ordine per la sicurezza delle strutture. Tra le altre misure propongo anche l'istituzione di un osservatorio anti violenze e una campagna di comunicazione e di informazione per i cittadini sul ruolo degli operatori sanitari".

“Riteniamo positiva la proposta del ministro di impegnare le forze armate per il controllo degli ospedali, ovvio non sarà una soluzione risolutiva. E' indispensabile la reintroduzione di posti di polizia nei pronti soccorsi degli ospedali come abbiamo detto più volte, ma non è l’unica soluzione che può fermare il fenomeno delle aggressioni a infermieri e medici, sono soprattutto le ore di attesa nei pronto soccorso che alimentano rabbia di pazienti e operatori", commenta Calogero Coniglio, segretario regionale della Fsi-Usae Federazione sindacati indipendenti.

“I pronto soccorso siciliani sono al collasso - denuncia il sindacalista, che chiede un incontro con il ministro Grillo -. In molti ospedali, soprattutto quelli delle città metropolitane di Palermo, Catania e Messina, non si riesce a dare una risposta in tempi accettabili ai pazienti, servono più infermieri e medici, le lunghe ore di attesa montano la rabbia tra pazienti e cittadini esasperati, e tra operatori sanitari per i ritmi di lavoro estenuanti. I pazienti aspettano anche 10-11 ore per essere visitati e quelli in attesa di un posto letto nei reparti restano in barella, o su una sedia, in corridoio anche tre giorni senza rispetto della privacy. Nelle aree limitrofe ai pronti soccorsi stazionano vagabondi, ubriachi, che spesso si azzuffano, diventa pericoloso lavorare per il personale, che rischia aggressioni e denunce dai cittadini. Gli accessi ai pronto soccorso superano in media i 200 giornalieri, quasi 4.000 mila nella regione e sono al collasso anche per la mancata apertura di nuovi ospedali. Il personale sanitario lavora senza sosta, ma è necessario migliorare i tempi di attesa. Per quanto tempo ancora si può andare avanti grazie agli sforzi e all'abnegazione del personale? Basta nulla perché si scatena una guerra".

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