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Nuove adesioni, la Lega vuole prendersi Palermo: "Siamo noi il dopo Orlando"

Prosegue il percorso di radicamento in provincia: il Carroccio incassa il sì di altri due amministratori locali (in tutto sono 18) e traccia la strada verso la città del 2022. I cambi di casacca sono stati ufficializzati alla presenza del commissario Candiani e di Gelarda: "Ci temono, non siamo razzisti"

Due nuove adesioni, l'opposizione a Sala delle Lapidi e il dopo Orlando. La Lega prosegue nel suo percorso di radicamento in provincia, incassando il sì di altri due amministratori locali (in tutto sono saliti a 18) e traccia la strada verso la Palermo del 2022. Alla presenza del commissario della Lega in Sicilia, Stefano Candiani, è stato ufficializzato il passaggio al Carroccio di Maria Pitarresi (eletta nella lista Per Palermo con Fabrizio), consigliere della Prima Circoscrizione, e di Marcella Rodriquez, consigliere a Termini Imerese (eletta con Forza Italia e poi passata a Fratelli d'Italia). 

Prima dell'assemblea provinciale, Candiani non ha risparmiato stoccate all'attuale amministrazione comunale e ha rincarato la dose alle dichiarazioni del ministro Matteo Salvini sulla missione Mediterranea, lanciata da ong e onlus per monitorare le traversate dei migranti. "Sono quattro scalagnati - ha dichiarato - e pure pericolosi, perché vogliono creare condizioni di insicurezza e favorire gli scafisti, in un momento in cui l'Italia si sta facendo rispettare. Che sia chiara una cosa: noi siamo per la tutela di chi scappa da guerre e carestie, ma non possiamo permettere che i profughi si mischino ai criminali. I malviventi portano disagio sociale e non consentono una vera integrazione".

Un siluro sganciato anche ai partiti di sinistra e allo stesso sindaco Orlando che ieri avevano "sposato" la Missione Mediterranea. Candiani boccia anche l'operato politico-amministrativo di Orlando: "Palermo - ha sottolineato - merita un'alternativa, da troppo tempo la città è senza prospettive. Continueremo a fare in Consiglio comunale opposizione a questa amministrazione, chi si aggiunge a noi sarà ben accetto". E, a piccoli passi, si pensa già al dopo Orlando: "Per fare un figlio ci vogliono nove mesi... A Palermo non c'è stato nessun rinascimento, quando saremo pronti schiereremo la nostra formazione". 

Intanto in casa Lega va avanti il tesseramento: in 500 hanno deciso di iscriversi al partito in privincia di Palermo. Il dato lo ha fornito il responsabile Enti locali della Lega in Sicilia Occidentale, Igor Gelarda, aggiungendo che "sono arrivati a quota 18 gli amministratori locali passati al Carroccio e ci sono interlocuzioni con altri 30 esponenti presenti nelle istituzioni". Gelarda, che assieme ad Elio Ficarra compone il gruppo della Lega a Sala delle Lapidi, ha annunciato da questo weekend fino alla vigilia di Natale l'attivazione di 15 punti informativi sparsi in città: "Si parte da Mondello con il primo gazebo, dove sarà anche possibile tesserarsi alla Lega".

Quanto alla situazione del Comune, Gelarda ha puntato il dito contro la Giunta: "C'è una parte della città che ha il percorso Arabo-Normanno e viene tirata a lucido, tutto attorno invece c'è uno stato di abbandono: dal centro alla periferia. Se Orlando si occupasse di tutta la città eviterebbe quel sentimento di odio che si sta propagando tra i palermitani. Odio, e non razzismo - ha tenuto a precisare il consigliere ex M5S - che dà una percezione sbagliata degli stranieri. Così c'è il rischio che scoppi uno scontro, una guerra tra poveri, che al momento è fortunatamente solo verbale".

Secondo Gelarda, "non è un caso che un consigliere della Prima circoscrizione abbia aderito alla Lega: il centro storico è una delle zone dove si sta ampliando in modo abnrome il numero degli immigrati". Sulla stessa scia la diretta interessata, Maria Pitarresi, che però respinge al mittente ogni etichetta di razzismo affibiata alla Lega: "Lo dicono gli avversari perché ci temono. La Lega non è razzista, ma concreta. Ed è proprio in nome di questa concretezza - ha spiegato - che ho aderito al partito. Salvini è un ministro ed un politico concreto: combattere la clandestinità significa garantire benessere e sicurezza, a tutela dei cittadini e degli stessi immigrati regolari". Pitarresi, che fa assistenza fiscale nel centro storico, lavora "a stretto contatto con tanti immigrati. Ne conosco tantissimi: ci sono comunità che hanno una cultura meravigliosa, che rappresentano una ricchezza per la città, tutti hanno il diritto di vivere dignitosamente".

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