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Musumeci attacca Rfi e Anas: "Al Nord cantieri chiusi in metà tempo rispetto alla Sicilia"

Ancora una volta il presidente della Regione, intervenuto all'Assemblea dell'AnciSicilia, chiede maggiore attenzione nei confronti dell'Isola: "Sono 22 anni che sento parlare dell'ammodernamento della ferrovia Palermo-Catania e ancora oggi dicono che si potrà avere solo nel 2026"

"Rfi e Anas sono convinti di essere in un altro mondo qui in Sicilia, perché i cantieri al Nord durano metà tempo rispetto che nell'Isola?". A chiederlo è il presidente della Regione, Nello Musumeci, durante il suo intervento all'Assemblea dell'AnciSicilia. Non è la prima volta che il governatore sollecita Rfi e Anas a una maggiore attenzione nei confronti dell'Isola. Ultimo episodio nel mese di marzo, quando Musumeci ha inviato una lettera all'amministratore delegato dell'Anas Massimo Simonini protestando per le condizioni dell'autostrada Palermo-Catania.

"Sono stanco - dice rincarando la dose - di litigare con Anas e Rfi, sono 22 anni che sento parlare dell'ammodernamento della ferrovia Palermo-Catania e ancora oggi Rfi dice che si potrà avere solo nel 2026. Con quali calendari vanno avanti le aziende dello Stato?".

Quello dei trasporti e della viabilità è uno dei temi cari al governatore. "Le strade in Sicilia - ha detto snocciolando i numeri - per 17 mila chilometri sono delle Province e per 3.700 chilometri dello Stato. La Regione mai avuto competenza in materia di viabilità, noi abbiamo messo a disposizione 200 milioni di euro per intervenire su qualche strada, ma non abbiamo il personale tecnico e i progetti, né le Province sono in condizioni di poterli fare. Intervenga lo Stato, si nomini un commissario straordinario a posto delle nove Province, si portino risorse aggiuntive, ma le strade provinciali nell'Isola non possono rimanere nelle condizioni gravissime in cui si trovano. Abbiamo fatto questa proposta al precedente Governo e l'abbiamo rifatta a quello attuale. Dicevano - conclude - che i risultati non arrivavano perché io avevo litigato con Toninelli (definito una calamità nazionale ndr), per togliere questa scusa ho fatto pace con Cancelleri in modo che non ci siano più alibi. Adesso spero che qualcosa si muova".
 

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