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E' scontro tra Musumeci e Toninelli: "Basta passeggiate elettorali in Sicilia"

L'esponente del governo gialloverde nelle scorse ore ha visitato alcuni cantieri nell'Isola e non ha lesinato critiche all'operato della Regione. La replica del governatore: "Pretendiamo rispetto. Palermo-Catania in un'ora e 45 minuti? Promessa da 'prima repubblica'"

E' scontro tra Palermo e Roma. I contendenti non sono, come capitato spesso nel recente passato, il sindaco Leoluca Orlando e il ministro dell'Interno Matteo Salvini, ma il governatore Nello Musumeci e il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli. Solo ieri l'esponente del governo gialloverde è stato in Sicilia e non ha lesinato critiche all'operato della Regione. La replica da Palazzo d'Orleans è arrivata puntuale. "Toninelli - ha detto Musumeci in una conferenza stampa convocata ad hoc - forse pensa che alla presidenza della Regione ci sia gente incapace di intendere e volere. Dal ministro pretendiamo rispetto. Non può continuare a compiere passeggiate dall'amaro sapore elettoralistico frequentando quei cantieri che il governo della Regione con un'azione tenace e incessante ha consentito di fare diventare vivi dopo un anno di pressioni nei confronti dell'Anas e di Rfi". "Si potrà andare in treno da Palermo a Catania in un'ora e 45 minuti? Avevo venti anni quando ho letto per la prima volta questa promessa. Siamo stanchi di questo linguaggio da 'prima repubblica'", ha puntualizzato Musumeci.

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Si tratta solo della prima di una serie di stoccate del governatore contro il ministro. "Siamo seriamente preoccupati - ha detto Musumeci - per la condotta del ministro Toninelli, per certi aspetti simpatico, per altri mi sembra cascato dalle nuvole. E lo dico col proverbiale rispetto per i ruoli istituzionali che ho, ma anche la pazienza ha un limite. Mia nonna direbbe 'arriva ca tavula cunzata' (arriva con la tavola imbandita ndr) - ha sottolineato - e quando Toninelli arriva non si limita a prendere atto del lavoro della Regione e dell'assessore Marco Falcone nelle sue innumerevoli e pazienti trasferte romane, ma addirittura si consente il lusso di dare ultimatum. Vale la pena tutto questo per qualche manciata di voti alle Europee? Noi che ci siamo comportati finora con grande rispetto istituzionale, riteniamo che Toninelli la debba smettere di obbedire a qualche cattivo 'consigliore' locale ed assuma per intero l'autorevolezza che gli deriva dal ruolo rivestito". 

E poi un nuovo appello all'esecutivo: "Il Governo nazionale stia vicino a quello regionale, ci dica cosa intende fare, ci dia le risposte che aspettiamo e lavoriamo insieme a un grande progetto. Se invece si vuole il muro contro muro, il conflitto istituzionale non siamo disposti ad accettarlo". 

musumeci falcone-2Musumeci parla anche di fondi, e anche in questo caso, lancia un attacco diretto. "La Regione - ha puntualizzato il governatore - non ha ricevuto in termini di opere infrastrutturali neppure un euro da questo governo. Il governo Gentiloni, benchè alla vigilia della sua uscita da Palazzo Chigi, ha erogato alla Sicilia quasi 1 miliardo di euro: 866 milioni per il raddoppio ferroviario della Palermo-Catania e 90 milioni per il ripristino della tratta Catania-Caltagirone-Gela dopo il crollo di un ponte nei pressi di Niscemi". 

Altra nota dolente il commissario per la viabilità, di cui si parla da mesi. "Non si hanno ancora notizie ma nei corridoi si discute del nome del commissario per le strade provinciali. Siamo al mercato delle vacche grasse - il duro attacco di Musumeci -. Ci dica quali sono i poteri straordinari del commissario e con quali risorse pensa di potere affrontare il tema della viabilità provinciale in Sicilia. Si parla di 5 mila chilometri di strade, almeno. Abbiamo già inviato al Ministero un elenco di arterie, 125 strade provinciali, per il cui ammodernamento serviranno almeno 303 milioni". 

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Nel mirino di Musumeci c'è sì il ministro Toninelli, ma anche l'Anas, più volte richiamata a porre fine ai disagi sulle autostrade siciliane. "Il ministro Toninelli - ha ribadito Musumeci - si preoccupi di esercitare un controllo più efficace sull'Anas, invece di difenderla a spada tratta: quella stessa Anas che in Sicilia sulla Catania-Palermo ci ha fatto trovare al momento dell'insediamento 11 cantieri e quella stessa Anas che tiene nel portafoglio oltre 2 miliardi di euro della programmazione regionale, molti dei quali ingiustificatamente ancora non trovano investimento. Si preoccupi il ministro Toninelli di chiedersi perché Rfi da 30 anni non ha ritenuto di fare adeguati investimenti per l'ammodernamento della rete ferroviaria e da oltre 20 anni si parla inutilmente del raddoppio ferroviario Messina-Catania. Da un ministro degno di questo nome ci si aspetta un'azione seria, dirompente".

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