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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Ferrara: "Orlando incapace di svoltare, basta parlare di Cammarata"

Se da una parte c'è chi ha affermato di "saper fare il sindaco", dall'altra abbiamo chi contesta l'immobilismo della giunta. Intervista al consigliere comunale di Ora Palermo, che ci spiega alcune soluzioni agli annosi problemi della città

Lui, "il sindaco lo sa fare", ma secondo il giovane consigliere Fabrizio Ferrara, del gruppo Ora Palermo, la giunta Orlando non ne ha azzeccata una in oltre un anno di attività: dalla gestione del problema rifiuti al traffico cittadino, passando "dall'incapacità di gestire personale e aziende partecipate, utilizzate negli anni come ammortizzatore sociale". Secondo il consigliere risulta "difficile far emergere gli elementi di discontinuità con la scorsa amministrazione. E' finito il tempo i 'buoni Cammarata', non è più accettabile crogiolarsi dietro quanto di male è stato fatto negli anni addietro. Si cambi passo o tutti a casa". Continua il viaggio di PalermoToday fra i protagonisti della vita politica palermitana, questa volta dando spazio ad un esponente dell'opposizione di un consiglio comunale "paralizzato dall'assoluta maggioranza della squadra Orlando".

Qual è il problema a cui rispondere con più urgenza in città?
"Potrà suonare strano, ma credo sia la gestione delle risorse umane del comune e di tutto ciò che ruota attorno. Basti pensare al ruolo delle aziende municipalizzate, per anni utilizzate come ammortizzatore sociale e guidate da amministratori non sempre competenti. Tutto ciò ha portato all'esubero di personale e all'aumento dei costi di gestione. Così facendo è necessariamente lievitata la contribuzione dei cittadini, non giustificata se consideriamo il servizio reso alla città. Se tutte le persone assunte ricoprissero gli incarichi che dovrebbero, le cose andrebbero diversamente. E invece c'è un clima abbastanza 'particolare', dove chi è entrato con raccomandazione era garantito allora e lo è tutt'ora".

Dopo Cammarata, come valuta l'impatto dell'amministrazione Orlando?
"Il bilancio è assolutamente negativo. Innanzitutto credo sia palese il fatto che la giunta viaggia ad una velocità diversa rispetto a quella che vorrebbe il sindaco. La maggioranza assoluta di Orlando riesce a garantire l'andamento dei lavori in aula, limitata però al filtraggio dei provvedimenti decisi dall'alto. Fare opposizione in queste condizioni è difficile. In un anno e mezzo di lavoro la giunta Orlando non è stata capace di rinnovare l'organizzazione e portare nuovi entusiasmi.

Non salva nulla della nuova epoca di chi "Il sindaco lo sa fare"?
"No, non ci sono punti a loro favore. Sono stati capaci di far capire che gestione del passato non era peggiore di questa. Basta con i cosiddetti 'buoni Cammarata', basta vivere continuando a ripetere quanto difficile sia stato ereditare il disastro frutto di dieci anni di cattiva amministrazione. E' necessario cambiare passo. Se capissero di non essere in grado, che vadano tutti a casa".

I rifiuti fanno ormai da cornice alla città. Quale soluzioni all'orizzonte?
"Credo che non si possa minimamente prescindere dalla differenziata e bisogna far si che per i palermitani non sia un peso. La gente va invogliata con incentivi e detrazioni sulle tasse. Avevo proposto di decurtare dalla Tares il 100% della parte variabile della contribuzione, a fronte del conferimento di una certa quantità di rifiuti presso i punti preposti. Si sarebbe trattato di una riduzione di circa 40 euro per una famiglia di 3-4 persone con una casa da 100 metri quadrati. Ma per un problema di copertura finanziaria, l'emendamento non è passato. Per idee come queste sarebbe anche utile parlare di isole ecologiche: ne servirebbe almeno una in ogni quartiere, dove depositare i rifiuti differenziati. L'amministrazione ha parlato bene dei risultati della prima fase di raccolta porta a porta, che però comprende poco più di 50 mila cittadini. E tutto il resto? Dove non funziona questo servizio, le persone sono costrette ad attraversare la città per evitare di buttare tutto negli stessi cassonetti. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti. In una vostra intervista ho letto che Marino non riteneva utile installare le telecamere come deterrente per le discariche abusive. Ma non sono assolutamente d'accordo. In via Emily Blach, per fare un esempio, è servito e da tre anni circa non si vedono più comparire montagne di immondizia".

E sul traffico?
"Serve il coraggio di cambiare e incentivare nuovi progetti come il car sharing, il bike sharing, chiudendo alcune strade e incrementando il trasporto pubblico. Solo così si potrà decongestionare il flusso di auto permettendo a palermitani e turisti di riappropriarsi di intere aree della città, tenute ormai in ostaggio dalle automobili. Poi tenterei una soluzione che ho visto in altre città europee: allargare tutti i marciapiedi portandoli allo stesso livello della strada e creare una sorta di unica e gigante isola pedonale in centro. In questo modo il pedone si troverà in un certo senso sullo stesso piano delle auto, valorizzando così la loro presenza per strada e costringendo gli automobilisti ad 'invadere' gli spazi altrui. Qui invece vediamo solo marciapiedi spezzettati e passi carrabili, spesso non autorizzati, ad ogni angolo. Ma per fare qualunque cosa la città deve essere governata".

Cantieri lavoro. Cosa ha combinato l'amministrazione?
"Assolutamente nulla. Questa è la cosa incredibile. A fronte dei quasi mille progetti proposti dal comune di Catania, Palermo è arrivato a quota 220. Sono stati lanciati progetti esclusivamente dal settore Verde e Ambiente, tutto il resto è andato deserto. Anche se, va detto, il tutto non è stato ben organizzato a mio avviso. Serve a poco dare uno stipendio esiguo per tre mesi, non affiancando questi lavoratori temporanei alle squadre del comune. Piuttosto avrei pensato a dei cantieri della durata di un anno per incidere in alcuni settori importanti per la città".

Piano opere triennali. Cosa potrebbe risultare superfluo? Cosa manca?
"Superfluo nulla. Manca qualcosa piuttosto, come un capitolo specifico per i trasporti, per risolvere ingolfamenti storici e nodi nevralgici del traffico palermitano. Si pensi alla circonvallazione, che dovrebbe servire a spostare il flusso veicolare dal centro verso l'esterno. Ci sono strade, come il ponte di via Giafar, che sono troppo piccole per accogliere due corsie e due sensi di marcia. Siamo invece riusciti a spostare dal piano triennale a quello annuale i lavori di manutenzione e adeguamento del sistema fognario di via Valenza, via Agnetta e via Etna. Ora bisogna capire come garantire la copertura economica dei lavori".

L'interrogazione consiliare che ricorda con più piacere?
"Quella relativa al canile, l'ex Mattatoio comunale. La gestione era stata affidata ad una ditta che in realtà si occupava di derattizzazione. Dai controlli seguiti alla mia interrogazione saltò fuori che non avevano depositato alcun certificato camerale , requisito necessario per potere andare avanti. Il canile, che già versa in condizioni preoccupanti, è stato affidato così alle associazioni di animalisti, capaci di dare più amore ai cani e fare spendere meno all'amministrazione comunale".

Qual è una sua battaglia persa su cui sta ancora lavorando?
"Sono tante le battaglie ancora in sospeso. Fra queste c'è quella relativa alla costruzione del distributore di benzina di via Ernesto Basile. La ditta, non si capisce secondo quale criterio, era stata autorizzata a costruire di fronte ad una palazzina, cancellando di fatto anche un piccolo spazio verde. I lavori sono stati bloccati, anche grazie alla collaborazione con il del presidente della IV circoscrizione Silvio Moncada. Attualmente stiamo cercando uno spazio alternativo per gli imprenditori Graziano".

Se potesse "tagliare" qualche testa, quale cadrebbe?
"Nessuna in particolare ma, se proprio dovessi, taglierei quella del sindaco. Non per una questione 'personale', perché anzi è apprezzabile che Orlando sia ancora tanto energico nonostante l'età. Però non è stato ancora capace di portare una ventata di aria fresca. Serve uno spirito nuovo, una squadra capace di ristabilire una parvenza di normalità".

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